pubblicato il 15.02.19
Bollino antifascista: CasaPound porta il Comune di Parma in tribunale ·
Ricorso al Tar del movimento di estrema destra. Pizzarotti: "Chi non si riconosce nella Costituzione si mette fuori da solo"
14 febbraio 2019
L'associazione di estrema destra, infatti, non ha gradito la delibera varata dall'Amministrazione - approvata in Consiglio comunale lo scorso 19 novembre - sul bollino antifascista richiesto alle associazioni che vorranno usufruire di immobili comunali, occupare un'area pubblica per una manifestazione, avanzare una richiesta di contributo economico o di patrocinio del Comune per una manifestazione e, ancora, candidarsi alla gestione di impianti sportivi.
Tutte istanze per cui, in base alle modifiche applicate a ben quattro regolamenti comunali, chi le presenta dovrà firmare al momento della domanda agli uffici del municipio un documento in cui attesta "di riconoscersi nella democrazia costituzionale, di ripudiare il fascismo e la xenofobia e di non propugnare la violenza come forma di lotta politica".
Con un ricorso presentato al Tribunale amministrativo regionale (Tar) e notificato il 5 febbraio al Comune, Casapound ha quindi chiesto l'annullamento degli atti emanate da piazza Garibaldi e di sospenderne in via cautelare l'applicazione fino alla sentenza.
La Giunta guidata dal sindaco Federico Pizzarotti - si legge in una delibera assunta nella seduta di mercoledì di cui dà conto l'agenzia Dire - ha deciso così di presentarsi in giudizio "a tutela delle ragioni dell'ente", incaricando il dirigente dell'avvocatura municipale, di individuare "il professionista o i professionisti interni cui affidare l'incarico di difesa dell'ente" e "di impegnare le somme eventualmente necessarie per il loro compenso".
Bollino antifascista: CasaPound porta il Comune di Parma in tribunale
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"Il 'regolamento antifascista' del Comune di Parma è un provvedimento che, in nome della democrazia, limita gli spazi di agibilità politica delle formazioni non gradite al sindaco. Un controsenso che peraltro travalica le competenze assegnate dalla legge ai Comuni. Noi ci riconosciamo nella Costituzione - scrive CasaPound - quella fondata sul lavoro in cui la sovranità appartiene al popolo. E non avremmo nessun problema a sottoscrivere di riconoscerci nella stessa visto che peraltro ci presentiamo regolarmente alle competizioni elettorali. Ma riconoscerci nella Costituzione ed essere antifascisti sono due cose completamente diverse. È per questo che abbiamo presentato ricorso. Perchè non può essere un Pizzarotti qualsiasi a decidere chi, a Parma come nel resto d'Italia, può fare attività politica o meno".
Pizzarotti, a Bologna per una serie di appuntamenti politico elettorali di Italia in Comune, replica così: "Non vietiamo niente a nessuno, ma se uno non si riconosce in principi ampiamente condivisibili in una repubblica democratica è lui che si mette fuori".
"Abbiamo adottato un regolamento, così come hanno fatto altre città - ricorda - in cui chiediamo semplicemente a chi prenota una sala o uno spazio comunale di sottoscrivere che si riconosce nei valori della Costituzione e nei valori dell'antifascismo. Se uno non lo sottoscrive e quindi non ha diritto ad avere una sala...". (Fra.Na)
https://parma.repubblica.it/cronaca/2019/02/14/news/bollino_antifascita_casapound_porta_il_comune_di_parma_in_tribunale-219139031/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P1-S1.6-T1
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