pubblicato il 26.04.19
Striscione per Mussolini, chi è il regista del blitz: Corbolotti, dalla curva della Lazio alla segreteria di Alemanno ·
La Digos ha individuato con certezza il 53enne come l'uomo che chiama il 'presente' e invita al saluto romano in corso Buenos Aires
25 aprile 2019
E' lui il regista della coreografia oltraggiosa messa in scena in pieno centro a Milano alla vigilia del 25 Aprile. E' lui che chiama il 'presente' per Mussolini, incitando i suoi camerati a fare il saluto romano e facendolo lui per primo: si chiama Claudio Corbolotti, 53 anni, arrestato nel 2004 per gli scontri avvenuti fuori dall'Olimpico durante il derby Roma-Lazio. Non solo un picchiatore da stadio: perché Corbolotti è entrato anche in interrogazioni parlamentari grazie all'incarico che l'allora sindaco di Roma Gianni Alemanno gli aveva dato, facendolo entrare nella sua segreteria.
Volto noto nella curva Nord della Lazio, Corbolotti è stato denunciato ieri dalla Digos, assieme ad altri ultrà laziali, per manifestazione fascista. Riconosciuto dalle foto e dai video, ma non ancora rintracciato.
https://milano.repubblica.it/cronaca/2019/04/25/news/striscione_mussolini_milano_claudio_corbolotti_lazio_irriducibili_ultra_-224828061/?ref=fbpr&fbclid=IwAR3FDnlvl9leHkegirw12PYRXtzFZNyFesWCaHh4p-NuW_OG0Z-z377hXUU
Striscione per Mussolini a Milano, 9 denunciati. I pm: "Indagini su curve ultrà". L'ipotesi è associazione per delinquere
La procura ha deciso di accorpare varie inchieste sulle curve. Otto laziali denunciati per manifestazione fascista, tra loro il capo ultrà della Lazio Corbolotti, un interista per porto di arma impropria, "altre denunce in arrivo"
25 aprile 2019
L'indagine parte dallo striscione che inneggia a Mussolini in corso Buenos Aires, ma si allarga ad altri episodi di violenza ultrà delle curve: e l'ipotesi su cui la procura di Milano lavora è quella di associazione per delinquere. C'è un salto di qualità nelle indagini sui tifosi laziali e neofascisti che alla vigilia del 25 Aprile hanno deciso di sfidare la città Medaglia d'oro della Resistenza con saluti romani, cerimonia del 'presente' e quel lungo striscione srotolato a due passi dal simbolico piazzale Loreto. La Digos di Milano, con la collaborazione dei colleghi romani, ha denunciato otto tifosi laziali per manifestazione fascista e un interista per porto di arma impropria, un manganello telescopico. Già ieri, subito dopo il blitz e grazie alle foto e ai video fatti dai passanti, la polizia aveva individuato 22 persone, di cui 19 laziali e tre interisti. Ma poi, andando avanti con le indagini, la denuncia è scattata per quelli di loro nelle cui auto è stato trovato materiale collegato direttamente al blitz. Sono solo i primi: i passanti hanno anche preso i numeri di targa delle auto sulle quali i neofascisti sono fuggiti.
Le prime indagini, quindi, avrebbero stabilito che al blitz hanno partecipato tra i 20 e i 25 ultrà: a chiamare il 'presente' - è stato riconosciuto con certezza, anche se non ancora rintracciato - è Claudio Corbolotti, classe 1966, denunciato. In questura sono state accompagnate 24 persone: 13 trovati in corso Como, 9 in piazzale Lotto e 2 allo stadio, tra questi i proprietari di un'auto vista da un testimone in piazzale Loreto e trovata nel parcheggio ospiti dello stadio. Un'altra auto segnalata è stata trovata a fine partita al chioschetto di viale Tesio. Su nessuna delle auto c'era lo striscione di corso Buenos Aires. Sul furgone dove sono stati trovati i 9 ultrà di piazzale Lotto c'era anche un tifoso (denunciato) riconosciuto per delle scarpe verde fosforescente fotografate sotto lo striscione.
E' solo l'inizio, come si è detto. Perché il procuratore aggiunto Alberto Nobili, che coordina il pool antiterrorismo, non ha solo aperto l'inchiesta per manifestazione fascista, ma sta allargando il campo ad altri episodi, come la rissa con un morto prima di Inter-Napoli del 26 dicembre. Gli inquirenti, infatti, stanno valutando anche l'ipotesi di associazione per delinquere per indagare sulle curve ultrà.
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