pubblicato il 2.09.19
Il braccio destro di Carminati in video: "So chi è il mandante dell'omicidio Piscitelli" ·
"Mi chiamo Fabio Gaudenzi, la polizia sta venendo ad arrestarmi e mi consegnerò come prigioniero politico. Dal 1992 appartengo a un gruppo elitario di estrema destra denominato 'I fascisti di Roma nord' con a capo Massimo Carminati e di cui fanno parte Fabrizio Piscitelli, Luca e Fabrizio Caroccia, Maurizio Boccacci, Riccardo Brugia e Massimo Carminati". È un video di 1 minuto e 53 secondi quello pubblicato su youtube da Fabio Gaudenzi, braccio destro di Massimo Carminati, l'ex nar ora in carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso.
"Vorrei essere processato e condannato per banda armata – prosegue Gaudenzi, anche lui condannato, a 2 anni e 8 mesi, nel maxi processo Mafia capitale ma con rito abbreviato e senza l'aggravante mafiosa - come dovrebbero esserlo Carminati e Brugia (entrambi in carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso, ndr). Non siamo mafiosi ma fascisti, lo siamo sempre stati e lo saremo sempre. La mafia e la droga ci fanno schifo. Mi sto consegnando al questore e parlerà solo col magistrato Gratteri del mandante dell'assassino di Piscitelli perché questa è la mafia vera". Così ha concluso l'intervento video. Arrestato dalla polizia per traffico di armi ora gli investigatori lo stanno arrestando.
https://video.repubblica.it/edizione/roma/il-braccio-destro-di-carminati-in-video-so-chi-e-il-mandante-dell-omicidio-piscitelli/342769/343359?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-T1
Fabio Gaudenzi, arrestato il braccio destro di Carminati. Il video shock: “Parlerò alla polizia del mandante dell’omicidio di Piscitelli”
2 Settembre 2019
Si chiama Fabio Gaudenzi. E’ stato condannato nel processo a Mafia Capitale. In un video pubblicato su YouTube sostiene di sapere chi ha ucciso Fabrizio Piscitelli, capo ultrà della Lazio conosciuto come Diabolik. Oggi è stato arrestato a Roma per possesso di armi da guerra.
“Tra poche ore finirà tutto – dice l’uomo in un video pubblicato il 2 settembre – mi sto consegnando alla polizia di Stato. Io, Fabio Gaudenzi, dopo 30 anni ho deciso di arrendermi visto che sono rimasto solo. Tutti i miei amici sono morti o in galera”. “Con la morte eccellente di un amico e per un segno del destino. Veniamo a voi, infami. Ho iniziato 30 anni fa la mia carriera politico-criminale, come dicono, con la morte eccellente di un amico e per un segno del destino si chiude oggi con un’altra morte eccellente”, quella di Piscitelli. “Faremo di tutto per vendicarti, Fabrizio”, aggiunge Gaudenzi.
Che poi stila una lista ” di nomi di uomini, di donne, di giovani, di vecchi che in questi 30 anni hanno pensato bene di comportarsi da merde nei nostri confronti” tra cui un maresciallo dei carabinieri. “Avete tutti tre mesi di tempo per lasciare la nostra città – afferma l’uomo – dopodiché il diavolo vi verrà a cercare e se sarete ancora a Roma non morirete solo voi, ma anche i vostri cari. Ricordatevi tutti che lo zoppo non dimentica“, conclude Gaudenzi estraendo una pistola e mostrandola alla videocamera.
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In un secondo filmato Gaudenzi nega l’appartenenza a un clan mafioso e sottolinea la matrice politica della sua azione e di quella dei suoi sodali: “Mi chiamo Fabio Gaudenzi, sono nato a Roma il 3-3-1972 – dice l’uomo nel video, pubblicato lo stesso giorno – Appartengo dal 1992 a un gruppo elitario di estrema destra denominato ‘I fascisti di Roma Nord’, con a capo Massimo Carminati”. “Mi consegno consapevole di subire dei processi”, afferma l’uomo.
“Siamo i ‘Fascisti di Roma Nord’- dice – e ora vi do la lista: Fabio Gaudenzi, Fabrizio Piscitelli, Luca Carocci, Fabrizio Carocci, Elio Di Scala, Maurizio Boccacci, Brugia Riccardo e Massimo Carminati. Mi consegno consapevole di subire dei processi, ma vorrei essere processato e se giusto condannato per banda armata, come dovrebbe essere per Massimo Carminati e Riccardo Brugia”.
“Noi non siamo mafiosi, ma siamo fascisti – afferma – lo siamo sempre stati e lo saremo sempre. A Massimo Carminati la mafia fa schifo, la droga fa schifo e anche a me fa schifo tutto questo, ma ne parleremo presto. Mi sto consegnando al Questore di Roma e parlerò del mandante dell’omicidio di Fabrizio Piscitelli e di tanto tanto altro, ma solo con il dottor Gratteri. Perché questa è la mafia vera, e non quella del 2014 (alludendo a Mafia capitale). Grazie e a presto”.
L’uomo è stato arrestato dai poliziotti della Squadra Mobile per possesso di armi da guerra. A quanto si apprende stamattina i vicini di casa avevano segnalato alle forze dell’ordine di aver sentito alcuni colpi di arma da fuoco. Intervenute sul posto le forze dell’ordine Gaudenzi avrebbe chiesto di parlare con la Polizia. Una volta in casa i poliziotti hanno trovato un revolver e una mitraglietta.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/09/02/fabio-gaudenzi-arrestato-il-braccio-destro-di-carminati-il-video-shock-parlero-alla-polizia-del-mandante-dellomicidio-di-piscitelli/5425459/
Fabio Gaudenzi parlerà per non fare la fine di Diabolik, ma non tradirà Carminati e i “camerati”
Con i suoi video Fabio Gaudenzi ha voluto mandare un messaggio: diventerà “un infame” per salvarsi la vita e non fare la fine dell’amico Fabrizio Piscitelli, ma non tradirà il suo ex capo Massimo Carminati e i segreti dei “camerati di Roma Nord”. Ma di chi ha paura l’ultras e malavitoso neofascista? Da chi sta scappando per consegnarsi alla polizia?
3 settembre 2019
Ha sparato diversi colpi di arma da fuoco, poi ha aspettato che la polizia lo venisse a prendere. Fabio Gaudenzi, estremista di destra ed ex leader del gruppo ultras della Roma Opposta Fazione, vicinissimo a Massimo Carminati con cui è stato condannato nel processo Mafia Capitale, si è consegnato alla polizia. Promette di raccontare la verità sull'omicidio di Fabrizio Piscitelli, Diabolik, il leader degli Irriducibili della Lazio ucciso lo scorso 7 agosto con un colpo alla nuca nel parco della Caffarella. In due video, molto diversi tra loro come abbiamo raccontato, il primo postato su YouTube il secondo rimbalzato su WhatsApp forse non destinato al diventare pubblico, Gaudenzi spiega la sua scelta.
Si identifica prima di tutto con la fede politica, si dice prima di tutto fascista e lancia un messaggio chiaro: parlerà dell'omicidio di Diabolik e svelerà chi sono i mandanti, ma non tradirà il suo ex capo Massimo Carminati e non tradirà i "camerati". Gaudenzi diventerà sì un'infame ma solo per salvarsi la vita: con le spalle al muro, decide di consegnarsi per salvarsi forse dagli stessi che hanno ucciso Diabolik. Così giustifica la sua scelta nel secondo video: "Oggi primo settembre 2019 è un giorno davvero speciale, prima di tutto perché tra pochi minuti inizierà il derby e per uno come me non ha più nessun valore. Oggi per la prima volta allo stadio non ci sarà Fabrizio Piscitelli e per chi sa è un segnale importante, perché prima di essere un trafficante di droga, un grande ultras e un vero amico, Diabolik era prima di tutto un camerata, l'ultimo, insieme a me, del gruppo storico dei fascisti di Roma Nord. Tra poche ore finirà tutto, mi sto consegnando alla Polizia di Stato, io, Fabio Gaudenzi, dopo 30 anni ho deciso di arrendermi, visto che sono rimasto solo. Tutti i miei amici sono morti o in galera: è per questo che ho deciso di fare tutto questo".
Chi sono i camerati di Roma Nord di cui parla Fabio Gaudenzi
Chi sono i camerati di Roma Nord lo dice invece nel primo filmato. Oltre a lui e Piscitelli, c'è ovviamente Carminati. Ci sono poi Maurizio Boccacci, leader dei gruppi dell'estrema destra più oltranzista, negazionista, antisemita e suprematista, in prima fila fuori il Divino Amore per i funerali di Diabolik; Elio Di Scala detto Kapplerino, a capo di una banda di neofascisti e rapinatori morto in uno scontro a fuoco nel 1994; Riccardo Brugia, anche lui vicinissimo a Carminati e condannato nel processo Mafia Capitale; i fratelli Luca Carroccia, morto suicida in carcere, e Fabrizio Carroccia ‘Er Mortadella' anche lui elemento di primo piano della Curva Sud.
Lancia accuse Gaudenzi, minacce di vendetta ed elenca tutta una serie di nomi di persone che in passato hanno testimoniato o hanno arrecato danno a Massimo Carminati. Addirittura riporta la stessa linea difensiva portata da Carminati nelle aule di giustizia, rifiutando l'etichetta di mafioso: "Noi non siamo mafiosi, ma siamo fascisti, lo siamo sempre stati e lo saremo sempre. A Massimo Carminati la mafia fa schifo, la droga fa schifo e anche a me fa schifo tutto questo, ma ne parleremo presto". Il messaggio è tutto per il Cecato: i tuoi segreti con me sono al sicuro, sembra dirgli Gaudenzi. Ma non è solo di lui che ha paura Gaudenzi. Ma chi è che vuole eliminarlo allora tanto da spingerlo a consegnarsi, a diventare un infame? Un indizio potrebbe arrivare dalla richiesta di parlare con Nicola Gratteri, procuratore capo a Catanzaro, magistrato noto per le sue inchieste contro la ‘ndrangheta.
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