pubblicato il 7.12.19
Viminale, disinnescato pacco bomba: dentro polvere pirica e articoli pro Salvini. "Poteva uccidere" ·
L'episodio risale a ottobre, ma la notizia è trapelata soltanto oggi. È stato intercettato nell’ufficio smistamento delle Poste in via Ostiense, a Roma, e disinnescato dagli artificieri della polizia. Dai primi accertamenti si esclude una matrice anarcoinsurrezionalista
5 Dicembre 2019
Dentro c’era un innesco con batterie collegato ad un contenitore con della polvere pirica e poteva esplodere. All’interno della busta che avvolgeva l’ordigno alcuni ritagli di quotidiani che inneggiavano al ritorno di Matteo Salvini al Viminale. Il pacco era indirizzato genericamente al ‘ministero dell’Interno’, senza nessun destinatario specifico, e il mittente era un sedicente movimento che si è firmato “Nemici dello Stato”. È stato intercettato nell’ufficio smistamento delle Poste in via Ostiense, a Roma, e disinnescato dagli artificieri della polizia. Il ritrovamento risale a fine ottobre, ma la notizia è trapelata soltanto adesso. Sono in corso le indagini ma dai primi accertamenti si esclude una matrice anarcoinsurrezionalista. Già nel 2017, nello stesso ufficio postale, venne fatta brillare dagli artificieri un’altra bomba artigianale che era stata piazzata nei pressi della struttura. L’incubo pacchi esplosivi, raggiunse livelli allarmanti nel 2011, quando – il 23 dicembre – vennero recapitati ordigni alle ambasciate della Svizzera e del Cile.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/12/05/viminale-disinnescato-pacco-bomba-dentro-polvere-pirica-e-articoli-pro-salvini-nemici-dello-stato-il-mittente/5595884/
"Pacco bomba al Viminale": rinvenuto a ottobre, poteva uccidere
La ministra Lamorgese era in carica da quasi due mesi. La Digos sta indagando per scoprire i responsabili: "Non sono anarchici"
05 dicembre 2019
Un pacco bomba è arrivato a fine ottobre alle Poste Centrali di via Marmorata, all'Ostiense: era indirizzato al Viminale ed è stato intercettato da un dipendente che ha notato qualcosa di strano nella consistenza. Passata la busta allo scanner ha intravisto ombre sospette. E ha allertato le autorità: sono intervenuti gli artificeri e la Digos.
La busta non era indirizzata a una persona fisica, ma, genericamente, al ministero dell'Interno. Erano gli ultimissimi giorni di ottobre: dal 5 settembre 2019 ministro dell'Interno è diventata Luciana Lamorgese, che dunque quando è arrivato il pacco era in carica da quasi due mesi.
La notizia è stata anticipata da "Leggo" e poi verificata da "Repubblica". All'interno della busta gli artificeri hanno trovato un congegno che sarebbe esploso con forza lesiva. Era ben confezionato: da una parte detonatore, batterie e innesco, dall'altra una scatola metallica grigia, simile a un hard disk portatile, contenente polvere pirica. Dentro vi era inoltre il ritaglio di un giornale, senza senso (era l'articolo di un quotidiano tagliato a metà), forse utilizzato per il confezionamento, e alcuni fogli con scritte pro Salvini. Il tutto è al vaglio degli investigatori della Scientifica per verificare se vi siano impronte digitali, tracce biologiche e indizi di altro tipo che possano far risalire al responsabile di questo atto. La Digos comunque esclude una matrice anarchica del gesto.
Le indagini sono coordinate dal pool antiterrorismo della procura di Roma e condotte dalla Digos della questura insieme all'Ucigos e alla Scientifica.
https://roma.repubblica.it/cronaca/2019/12/05/news/_pacco_bomba_al_viminale_rinvenuto_a_ottobre_notizia_rimasta_top_secret-242637015/
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