pubblicato il 21.03.20
Forza Nuova Botte agli immigrati, tre a giudizio. La Procura contesta l’odio razziale ·
Assalto di gruppo in Centro. Già condannato a 8 anni un simpatizzante di Forza nuova. Un altro aggressore è a processo davanti al Tribunale dei minorenni perchè aveva 17 anni all’epoca dell’aggressione
Spinti dall’odio razziale hanno aggredito un bengalese e un egiziano alle due e mezza di notte in piazza Cairoli. Con quest’accusa sono stati rinviati a giudizio Cristiano Rinaldi, Valerio Di Carlo e Lorenzo Fusco, diciottenni all’epoca dell’assalto contro i due stranieri. Di Carlo, attraverso l’avvocato Raffaela Scutieri, aveva chiesto la messa alla prova. Proposta però respinta dal gup, che ha ritenuto opportuno il processo. Il reato contestato ai tre è lesioni con l’aggravante di aver agito motivati dalla discriminazione razziale.
Il pestaggio risale alla notte del 29 ottobre del 2017. A compierlo un gruppo di ragazzi, molti rimasti ignoti alle forze dell’ordine. Tuttavia le indagini hanno permesso di svelare l’identità di alcuni dei partecipanti. Oltre agli attuali imputati, tra i protagonisti di quella serata c’è Alessio Manzo, nell’aprile del 2018 condannato a otto anni di reclusione per aver quasi ucciso un altro bengalese. Nella sentenza di condanna il gup ha riconosciuto anche nei suoi confronti l’aggravante dell’odio razziale. Un altro aggressore è invece a processo davanti al Tribunale dei minorenni, poiché all’epoca aveva 17 anni. Per i tre imputati appena rinviati a giudizio invece la data d’inizio del dibattimento è stata fissata al 6 maggio, sempre che l’emergenza coronavirus non faccia slittare l’udienza.
Ora, un passo indietro all’ottobre di due anni fa. Tre stranieri stanno camminando in centro, in via Arenula. Due sono bengalesi, uno è egiziano. All’improvviso sono circondati. Il gruppo è composto da almeno dieci ragazzi. Volano insulti razzisti: «Sporco negro, gli immigrati via dall’Italia». Nonostante le offese i tre stranieri, residenti in Italia con regolare permesso di soggiorno, non reagiscono. Provano a replicare, raccontano che loro lavorano come qualsiasi cittadino italiano. Gli aggressori però sembrano sordi alle loro parole. E allora meglio fare finta di niente e allontanarsi in silenzio, pensano con saggezza gli immigrati. A raccontare l’equilibrio con cui si comportano i due bengalesi e l’egiziano sono alcuni italiani che assistono alla discussione e riferiranno poi agli inquirenti il buonsenso degli stranieri.
Ma nel gruppo un teppista s’incita con l’altro e la situazione degenera: dalle parole alle botte. Il più facinoroso è Alessio Manzo, 22 anni. Si accanisce su Kartik Chondro, 30 anni, bengalese, cameriere in un locale in centro. Mentre il neofascista, simpatizzante di Forza Nuova, picchia Chondro, gli altri quattro complici finiti sotto inchiesta aggrediscono Mohamed Menisy e Khaled Ahmed Mohamed Lallou. Le tre vittime vengono difese da alcune ragazze, che intervengono per spingere via i teppisti. A un certo punto, soddisfatto della lezione data ai tre sconosciuti, il gruppo di facinorosi si dilegua. Le condizioni di Chondro impongono l’intervento dell’ambulanza e quindi della polizia. Scatta cosi la caccia gli autori dell’aggressione. Cinque di loro, quasi un’ora dopo, vengono identificati in via delle Botteghe Oscure, a poche centinaia di metri dal luogo dell’aggressione.
21 marzo 2020
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