pubblicato il 30.03.20
Lo storico Alessandrini: “Temo la fine della democrazia antifascista” ·
30/03/2020
Una lucida e articolata analisi della situazione che l’Italia e il mondo stanno affrontando a causa della pandemia da coronavirus. Lo storico Luca Alessandrini riflette ai nostri microfoni sui ritardi e l’impreparazione con cui abbiamo affrontato il problema, sui pericoli che accompagnano questa crisi e i suoi esiti, sulla disperazione sociale e sull’abbandono degli insegnamenti della storia.
Democrazia antifascista verso la fine?
Il punto centrale della riflessione di Alessandrini è attorno alla democrazia nata dopo la Seconda Guerra mondiale, la democrazia antifascista. A differenza di quella liberale, la democrazia antifascista teneva assieme i diritti formali e quelli sociali e sostanziali delle persone.
Il suo smantellamento non è però iniziato con l’epidemia in corso: al contrario, la crisi sanitaria si è innestata su una situazione che era già di difficoltà e il rischio che si corre attualmente è quello che lo storico definisce “una abitudine alla superfluità della democrazia”.
I nodi del welfare considerato come carità e non come diritto, il lavoro precario, la sanità assoggettata a criteri aziendalistici del neoliberismo, la disperazione sociale manifestatasi nelle carceri e che ha generato reazioni di indifferenza tipiche della fine della civiltà, il mito della ricostruzione post-bellica e del boom economico come se fossero stati privi di conflitto sociale, licenziamenti e sfruttamento: sono tanti gli elementi che Alessandrini passa in rassegna e mette insieme in una riflessione complessiva, che vi proponiamo per l’ascolto.
https://www.radiocittafujiko.it/lo-storico-alessandrini-temo-la-fine-della-democrazia-antifascista/?fbclid=IwAR3FVBNAy-7cEEWRCaf1wfX10oWPA5BiIBLQw8s6lAqtATNmpYAJySLF9pQ
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