pubblicato il 12.11.20
Neonazisti, franchisti e ultradestra: la rete fascista che cavalca le proteste in tutta Europa ·
Le manifestazioni contro le misure per contenere il Covid sono infiltrate dai movimenti estremisti del Continente, non solo in Italia. Ecco una mappa dei "neri" che approfittano del disagio per conquistare consenso e visibilità
11 novembre 2020
Sono i nostalgici del Reich, gli eredi ideologici di Franco e Salazar, suprematisti bianchi, antisemiti, xenofobi, ultranazionalisti. Non c'è solo Forza Nuova in Italia: anche nel resto dell’Europa l’estrema destra fin dall’inizio dell’emergenza ha sfruttato il covid per accelerare la propria agenda, promuovendo teorie cospirazioniste, panico e disinformazione. Tra le migliaia di persone scese nelle piazze europee negli ultimi mesi c’è di tutto, dai no vax ai complottisti di QAnon, ma una presenza sembra aleggiare costante sulla folla: quella dell’ultradestra.
«Sicuramente l’estrema destra sta avendo un ruolo sia online che offline nell’uso e la capitalizzazione dell’argomento covid» conferma Manuela Caiani, professoressa di scienza politica della Scuola Normale Superiore di Pisa-Firenze, esperta di estremismi di destra in Europa.
Durante i primi lockdown europei questi gruppi hanno sfruttato il deep e dark web per la creazione di contenuti che poi, quasi naturalmente, si sono diffusi anche sul web di superficie e sui social network, raggiungendo milioni di persone.
Diversi report di agenzie di sicurezza europee hanno avvertito del rischio già in primavera. Ad esempio il VSSE (servizi di sicurezza del Belgio) in un rapporto di aprile, segnalava i contenuti diffusi da Knights of Flanders, un gruppo ispirato ai Templari, convinto che il Covid arrivasse dal vaccino antinfluenzale o dal Parti National Européen (PNE) che affermava che il virus fosse diffuso dagli islamici ospitati nei centri di accoglienza.
Il politologo olandese Cas Mudde individua il complottismo tra i valori centrali di questi movimenti, insieme a xenofobia, etnonazionalismo e ideologia conservatrice. Da online a offline: dalle prime teorie contro la Cina al covid come una grande invenzione del “nuovo ordine mondiale“ di Bill Gates e George Soros per poi passare a contenuti più specifici contro le misure anticovid e il presunto tentativo di instaurazione di una dittatura sanitaria. Infine l’invito alla mobilitazione contro le élite dei governi al potere.
La Spagna è quella che sta mostrando il volto più aggressivo delle proteste contro le misure anti-covid. Da Madrid a Barcellona le manifestazioni sono sfociate in rabbia, scontri, incendi e saccheggi e, mentre secondo il Mossos D’Esquadras (polizia catalana), la regia e l’azione sarebbero attribuibili a estremisti di destra, Ignacio Garriga, portavoce di Vox, su Twitter dà la colpa a immigrati e minori stranieri non accompagnati. Il partito ultranazionalista e monarchico di Santiago Abascal ha trovato linfa vitale nella crisi sanitaria fin dall’inizio. Già a maggio convocava le “caceroladas” (contestazioni del governo dai balconi spagnoli con pentole e padelle) e organizzava cortei di macchine accusando contemporaneamente il governo di Pedro Sanchez di non saper gestire l’emergenza e voler instaurare una dittatura e bissava il 12 ottobre, giornata di festa nazionale, contro lo stato d’emergenza “illegale”. Lo stesso giorno, contro il governo “criminale” e le limitazioni alle libertà dei cittadini, marciavano a Valencia centinaia di estremisti di España2000 con torce accese, simboli fascisti e franchisti, bandiere della falange spagnola e musica di Wagner in sottofondo.
L'estrema destra di Forza Nuova e il leader dei gilet arancioni si incontrano in un hotel del centro di Milano per sugellare la nuova alleanza. Con loro anche un consulente dello staff di Trump
Con gli stessi obiettivi, conditi con riferimenti a QAnon, contro Soros ma pro Trump e Vox, è attivissimo su Twitter con l’account paseamosjuntos il movimento Resistencia Nacional de España, ex Movimento Barrio de Salamanca, ispiratore delle prime caceroladas e organizzatore delle manifestazioni no-mask estive. Si presenta come come un movimento sganciato da ideologie e aperto a tutti, tranne i comunisti. Una degli autoproclamati leader del movimento però, Maria Luisa Fernandez, ha pubblicato in passato video xenofobi e sul suo canale Youtube definisce Vox il partito più trasparente di tutti, il partito del futuro e dei patrioti. Vicini a Resistencia nacional e coorganizzatori di molte manifestazioni no mask i medici negazionisti di “Medigos por la Verdad”: tra loro omeopati, insegnanti di yoga, sostenitori della medicina alternativa, che si sono già ramificati anche in America Latina, mescolandosi a movimenti prolife e antiabortisti.
Tra i leader dei medici negazionisti c’è anche il tedesco Heiko Schoenig, che dopo esser stato arrestato e rilasciato durante una manifestazione a Londra a settembre, sembra aver ricominciato a organizzare proteste in Germania. Proprio a Berlino il 29 agosto c’è stata la più grande manifestazione no mask europea, quella che per prima ha mostrato l’evidenza delle infiltrazioni di destra tra questi eventi. Sotto la Porta di Brandeburgo, tra le migliaia di persone accorse per la “Giornata della libertà” organizzata dal movimento Quederken e culminata con un tentativo di assalto al Parlamento, sventolavano anche le bandiere bianche, rosse e nere dell’Impero tedesco e simboli del regime. Tra no vax, guru, esoteristi e complottisti di QAnon, c’era il Reichsbürger (Cittadini del Reich), gruppo che conta 19mila membri e le cui sedi, in 10 dei 16 Stati federali, sono state perquisite a marzo dalla polizia, con relativi sequestri di propaganda neonazista e armi da fuoco. Ma anche l’Npd (Nazionaldemocratici di Germania), il partito attivo dal 1964 apertamente nazista e razzista, che mira a sostituire il sistema costituzionale con uno stato autoritario fondato su “un popolo etnicamente definito”. Michael Ballweg, l’imprenditore di Stoccarda che guida Querdenken (Pensiero trasversale), ufficialmente ha preso le distanze dagli estremisti ma le sue manifestazioni continuano ad essere partecipate e appoggiate da personaggi ambigui, come Nikolai Nerling, videoblogger antisemita.
Gli ultranazionalisti dell’Afd, terzo partito del Paese, che inizialmente criticava il governo per le misure troppo soft contro la pandemia, ora sostiene apertamente il movimento dei pensatori trasversali. Il leader del partito, Björn Höcke, a ottobre dal palco di un evento a Cottbus si scagliava contro la Merkel e la sua dittatura sanitaria e lodava Quederken, con cui, a suo dire, condivide la lotta per la “libertà”. Sul palco con lui uno dei simboli del negazionisti covid, Ken Jebsen, ex conduttore radiofonico, già negazionista dell’olocausto, il cui canale youtube è stato chiuso per contenuti fake. Tra le subculture più attive nel cogliere l’occasione offerta dalla pandemia ci sono Terza Via, neonazisti che mescolano teorie esoteriche con xenofobia e violenza, che sponsorizza le manifestazioni e pubblica post su la “verità” che il coronavirus non esiste e il Movimento Identitario, una rete transnazionale di suprematisti bianchi diffusi soprattutto in Germania, Austria e Francia.
D’estate anche in Francia si sono fatti vedere i negazionisti del covid. Qui è meno evidente la presenza dell’ultra destra nelle manifestazioni, ma secondo uno studio della fondazione “Jean Jaures”chi vota i partiti di estrema destra risulta più permeabile alle teorie del complotto, con il 39% degli elettori di Marine Le Pen che dà credito a cinque o più teorie cospirazioniste.
Più chiara la posizione dell’amico e alleato in Europa di Le Pen, Andrè Ventura, leader di Chega! (Basta!), il partito xenofobo e ultranazionalista portoghese che aspira a istituire una quarta repubblica: per lui il virus è solo uno strumento per restringere le libertà dei cittadini. Il politico, che ha avuto tra gli esponenti del suo partito diversi neonazisti, è stato più volte in tv schierandosi contro l’obbligo di indossare le mascherine e contro le app di tracciamento dei contagi. Sulla stessa scia i movimenti Ergue-te, ex PNR (Partido Nacional Renovador), partito untranzionalista e islamofobo e Resistencia Nacional, il movimento accusato per le minacce di morte inviate durante l’estate al direttore di un’organizzazione anti-razzista a Lisbona. Dai loro canali social continuano a sostenere che i governi non dicano la verità, a parlare di “presunta/fantasiosa pandemia”, e di un “grande piano” ordito dalle “élite mondiali” e chiamano alla alla mobilitazione: “È tempo di rivolta e di disobbedienza civile!”.
In Europa orientale, soprattutto Ungheria, Slovacchia e Repubblica ceca, a soffiare sul fuoco sono le frange più estreme delle tifoserie calcistiche e dell’hockey. Il 19 ottobre ultras del Banik Ostrava e dello Sparta Praga hanno scatenato la guerriglia a Praga, durante manifestazione organizzata contro le “misure totalitarie” imposte dal governo con lo slogan: “Troviamo insieme la verità”.
La manifestazione era stata organizzata dal Movimento dell’insoddisfazione civica, Hnutì obcanské nespokojenosti – HON (acronimo che significa Il cacciatore), ma anche qui giravano personaggi come Vlastimil Pechanec, filonazista condannato nel 2001 per l’omicidio di un rom.
Sui social e sul sito ufficiale, gli hooligans cechi sostengono e postano video delle manifestazioni contro il coprifuoco e il lockdown di tutta Europa e solidarizzano con i “fratelli polacchi”, protagonisti di scontri durante le manifestazioni in Polonia per diritto all’aborto delle donne. Non sono tra i negazionisti del Covid, ma condannano le politiche dei governi e sognano di approfittare del momento per rovesciare il sistema. Sono gruppi connessi tra loro, basti pensare che tra i loro ultimi post si pubblicizza e promette sostegno a una manifestazione contro le restrizioni che si dovrebbe tenere in Slovacchia a metà novembre.
Proprio la transnazionalizzazione di tutti questi movimenti è un tratto rilevante della loro strategia comunicativa e di azione. Secondo una ricerca condotta dalla professoressa Caiani, su 600 gruppi di estrema destra, un terzo dei loro siti sono collegati con pagine web o hanno legami con altri gruppi di stessa matrice. Il web è lo strumento più adatto per mettersi in contatto con altri gruppi e trovare argomentazioni comuni. «Questo momento offre un ottima finestra delle opportunità: l’emergenza sanitaria dà un nuovo argomento su cui far fronte comune e le manifestazioni e le tensioni sociali sono eventi su cui queste forze riescono a mettere facilmente il cappello».
La crisi sanitaria sta portando con sé crisi economica e sociale oltre a un clima di forte incertezza, che rende facile ai movimenti estremisti inserirsi nella sfera pubblica e trovare anche un certo grado di legittimità. «L’estrema destra è in crescita da dieci anni, ma ora il momento sembra propizio per la mobilitazione, per questo non è un fenomeno da sottovalutare, soprattutto a livello di penetrazione culturale e sociale».
https://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2020/11/11/news/neonazisti-fascisti-proteste-covid-1.355775
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