pubblicato il 19.06.21
Bologna 2 Agosto. L'archivio di Gelli portato via dagli americani della Cia ·
La testimonianza del generale Grillandini (Sismi) che andò in Sudamerica a cercare i documenti del capo della P2. E su Regeni: "Lavorava inconsapevolmente per i servizi inglesi".
14 Giugno 2021
“Andai a Montevideo per l’archivio che Gelli teneva in Uruguay, i Servizi sudamericani mi dissero che gran parte del materiale era stato portato via dalla Cia e che alcuni fascicoli li avrebbero trattenuti loro. Solo il resto è stato mandato in Italia”. Lo ha spiegato l’ex numero due della seconda sezione del Sismi Mario Grillandini, che ha raccontato come gli americani, già a maggio del 1981, subito dopo lo scandalo della P2 (scoppiato a marzo di quell’anno con la perquisizione a Villa Wanda, la dimora di Gelli), portarono via molti materiali conservati nell’archivio del “Venerabile”. Secondo lo 007 dei servizi militari italiani, la Cia fece piazza pulita dei segreti del capo della loggia lasciando ai nostri agenti poco o nulla dei documenti. Grillandini, 86 anni, testimoniando al processo contro Paolo Bellini, ex neofascista accusato della strage del 2 agosto alla stazione di Bologna, ha ripercorso il clima che a cavallo degli anni ‘80 si respirava all’interno dell’intelligence militare. “Ero inviso a quella che io definisco la ‘Banda Musumeci’ (Pietro Musumeci condannato per i depistaggi sulla strage, ndr.), loro erano un gruppo di funzionari che faceva parte a sé”. Una sorta di “servizio nel servizio” che l’ex ufficiale ricorda come “chiuso” e di cui “non si fidava” . Grillandini, su domanda del presidente della Corte d’Assise Francesco Caruso, ha tuttavia aggiunto, “di non avere elementi per definirli servizi deviati” , ma di avere sempre avuto la sensazione “che agissero al di fuori delle regole”.
Il caso Regeni
Giulio Regeni, il ricercatore italiano dell’università di Cambridge ucciso in Egitto nel 2016, potrebbe essere stato un “viaggiatore legale”, vale a dire una persona che raccoglieva informazioni per conto dei servizi segreti nell’ambito del suo lavoro, e lo avrebbe fatto, inconsapevolmente, per conto dei servizi inglesi. L’ex ufficiale del Sismi (da cui se ne andò nel 1985 in polemica con i suoi superiori) lo ha detto sulla base dell’esperienza maturata come spia che si occupava di raccogliere informazioni e notizie all’estero. Grillandini ha spiegato che ad esempio “i viaggiatori legali erano agenti di commercio, tutti gli impiegati dell’Ice (l’agenzia per la promozione all’estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, ndr.), erano potenziali viaggiatori legali. E’ una prassi normale dei servizi, e quel ragazzo, Regeni, era un viaggiatore legale”. Non però per conto dei servizi italiani, secondo Grillandini, ma “per conto degli inglesi”, aggiungendo poi un “vabbé, non entriamo...".
Nar e servizi
La seconda parte dell’udienza di venerdì 4 giugno è stata impegnata con la testimonianza di Walter Sordi, ex esponente di Terza Posizione e poi dei Nar, che subito dopo il suo arresto, nel settembre del 1982, decise di collaborare con la giustizia cominciando a raccontare particolari inediti dell’eversione nera. Rispondendo alle domande dell’accusa ha ricostruito le relazioni che i neofascisti avevano con gli apparati dello Stato: “Ci sono delle cose che capisci se sei in quel mondo lì, alla fine il fatto che Delle Chiaie (Stefano, fondatore di Avanguardia nazionale, ndr) fosse il terminale di tutto a noi non andava giù, perché avevamo già capito che Delle Chiaie era un personaggio losco, ambiguo, discusso. Non parlo di logge massoniche, ma del discorso dei servizi segreti e della connivenza con alcuni apparati deviati dello Stato che si respirava. Non si dicevano esplicitamente queste cose, ma tutti ci chiedevamo ‘perché sanno dove sta Delle Chiaie e nessuno lo va a prendere?’. Tante cose non quadravano e probabilmente essendo noi dei delinquenti più che degli intellettuali i conti non tornavano”. Walter Sordi, ha parlato anche dei suoi rapporti stretti con Gilberto Cavallini, dei contatti tra i Nar e le altre organizzazioni di estrema destra e della contrapposizione che si era creata in quell'ambiente tra stragismo e spontaneismo. “I Nar erano sicuramente nati sull’onda dello spontaneismo - ha sottolineato - eccezion fatta per Francesca Mambro e Valerio Fioravanti, che però non avrebbero mai detto agli altri che erano favorevoli alle stragi. Ma noi, al contrario di alcuni, eravamo veramente allergici all'esplosivo”.
https://bologna.repubblica.it/dossier/diario-processo-2-agosto-strage-di-bologna/2021/06/14/news/bologna_2_agosto_strage_bellini_delle_chiaie_servizi_sismi_regeni_p2_licio_gelli-306020539/
stragismo
r_emiliaromagna
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