pubblicato il 16.01.22
Le donne in nero: Evita sì, Giorgia no ·
Colonie estive organizzate dall'Associazione Evita Perón
Si definiscono "italiane, cristiane e madri" e organizzano colonie con film antiabortisti. Chi sono le militanti che si ispirano alla pasionaria argentina e bocciano la leader di Fdi
05 Novembre 2021
La donna dell'estrema destra, nell'immaginario comune, ha caratteristiche precise: accomodante, angelo del focolare domestico. Eppure, la galassia nera italiana degli ultimi quindici anni ha dato prova di essere ben altro sul versante delle attiviste. Era il 2006 quando a Faenza nasceva l'Associazione Evita Perón, braccio femminile di Forza Nuova e custode dei valori sociali del movimento. "Non abbiamo mai nascosto una precisa appartenenza politica" racconta Desideria Raggi, presidente dell'associazione "e le battaglie che portiamo avanti sono fedeli agli ideali di Massimo Morsello, quando nel 1997, fondò Forza Nuova".Dall'anno scorso, infatti, l'associazione Evita Perón è confluita nel Movimento Nazionale Rete dei Patrioti, in contrasto con la gestione di Forza Nuova di Giuliano Castellino.
Le loro battaglie, però, non sono di certo cambiate. Italianissime, cristiane, madri: a difesa delle donne che, si legge sul loro sito, "oggi sono private della loro identità a causa dei guasti devastanti prodotti dal femminismo". Un femminismo che, secondo Raggi, è responsabile di aver prodotto lo stereotipo di donna senza figli e in carriera "fingendo che sia una libera scelta, quando spesso invece è frutto dell'influenza della società".
Un manifesto di propaganda si Evita Peron
Uno dei cavalli di battaglia dell'associazione è la denuncia a più riprese della bassa natalità italiana, problema che, secondo Raggi, aprirebbe le porte a una "sostituzione etnica" frutto di "un'immigrazione incontrollata". Il loro pantheon di riferimento è tutto rivolto al passato: ovviamente Evita Perón, ma anche Giovanna d'Arco, Asma al-Assad (moglie del presidente siriano) e Fiorenza Ferrini, volontaria del Servizio ausiliario femminile della Repubblica sociale italiana. Volti di donne che, l'8 marzo di qualche anno fa, campeggiavano sui manifesti affissi in molte città della Romagna. "Non bisogna essere femministe per lasciare un'impronta nel mondo. Pensiamo a Evita Perón che per prima si è scagliata contro questo movimento, capendo che alla base c'è l'intenzione di sostituirsi all'uomo enfatizzando una mascolinità che non ci appartiene". Da quattro anni, ogni estate, a Solarolo, l'associazione organizza colonie per bambini rigorosamente italiani dai 5 ai 14 anni. Inno di Mameli al mattino e spettacoli teatrali di rievocazione storica come quello sulla vita di Norma Cossetto, istriana uccisa nei pressi della foiba di Villa Surani. Quest'anno, i ragazzi più grandi hanno assistito alla proiezione del film Unplanned - La storia vera di Abby Johnson, la vicenda di un'infermiera abortista statunitense convertitasi in attivista Prolife. Raggi, però, non vuole sentir parlare di indottrinamento: "Ai ragazzi insegniamo quello che la scuola omette. Se le nostre colonie sono state create per indottrinare, bisognerebbe puntare il dito anche contro quelle dichiaratamente antifasciste. Lo stesso antifascismo da cui spesso, in piazza, i neofascisti si devono difendere".
Negli ultimi anni l'associazione è cresciuta e ha aperto sedi sparse in tutta Italia, sposa battaglie comuni al Popolo della Famiglia, condivide le piazze del Family Day con il Comitato NO 194 e dà battaglia contro il "famigerato gender nelle scuole". Propone un reddito per le madri, un aiuto statale alle donne che decidono di dedicarsi ai figli. "Difendiamo la famiglia naturale, che è ben diversa da quella tradizionale. Il legame tra uomo e donna è natura, certamente non solo tradizione" arringa convinta. Se i riferimenti femminili arrivano solo da lontano è perché quelli attuali si fanno fatica a trovare. Su Giorgia Meloni, nonostante il suo essere donna-madre-cristiana, sembrano categoriche. "Sta nel centrodestra, lontana da noi. La sua ambiguità sul fascismo, il suo sottostare ai giochi di Palazzo a noi non piace". L'associazionismo femminile di destra in Italia è ancora poco presente e poco conosciuto. "Le identitarie", gruppo di donne nato da Generazione Identitaria, non sembra capitalizzare in termini di adesioni. Anche su questo, le associate di Evita Perón hanno le idee chiare: "La nostra è l'unica associazione prettamente femminile d'area e il nostro desiderio è quello di espanderci oltre i confini. Abbiamo contatti con donne polacche e vorremmo allargarci a livello europeo. Le porte sono sempre aperte".
Sul Venerdì del 5 novembre 2021
https://www.repubblica.it/venerdi/2021/11/05/news/fascismo_forza_nuova-324525203/
documentazione
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