pubblicato il 2.02.21
Arrestato Gino Vasselli, capo ultras "Insurrezione": in casa 160 bombe carta ·
È stato rintracciato in una bisca sulla Tiburtina, intorno alle 18 di ieri. "Ginetto", 42 anni, è il cognato di Giuliano Castellino: entrambi sono sposati con le sorelle Ovidi, parenti di Corrado Ovidi, esponente storico della criminalità romana.
02 Febbraio 2021
Custodivano in uno sgabuzzino del punto scommesse in via Tiburtina, a San Lorenzo, un chilo e 200 grammi di hashish, 175 bombe carta e 3.070 euro in contanti ì, probabile provento dell'attività di spaccio. Così la polizia lunedì sera ha arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti Gino Vasselli, 41enne responsabile del gruppo "Insurrezione giallorossa" meglio conosciuto allo stadio e nel quartiere col soprannome di "Ginetto" e suo fratello, 38 anni, di cui è stata diffusa soltanto l'inziale del nome, S..
I poliziotti del commissariato Appio guidati da Pamela De Giorgi sono stati insospettiti dagli strani movimenti all'interno della sala, punto di ritrovo del gruppo ultras, che avrebbe dovuto rimanere chiusa in virtù delle misure anti-Covid. Durante un appostamento gli investigatori hanno notato un via vai di avventori, "Ginetto" che entrava e poi usciva dai locali a bordo di una bicicletta. È scattata la perquisizione. Una volta all'interno gli agenti hanno trovato, nascosti nello sgabuzzino, un chilo e 200 grammi di hashish, alcuni grammi di cocaina, un bilancino di precisione e il materiale per confezionare le dosi. In un angolo, una scatola di cartone con all'interno 175 bombe carta artigianali. Il fratello custodiva una busta con 3.017 euro in contanti, probabile provento dello spaccio.
"Ginetto", 42 anni, è il cognato di Giuliano Castellino: entrambi sono sposati con le sorelle Ovidi, parenti di Corrado Ovidi, esponente storico della criminalità romana. Ex membro, nel 1990, del Movimento politico occidentale fondato da Maurizio Boccacci, Ovidi nel '96 passa alle rapine in banca, insieme al fratello Manuel e a Claudio Corradetti, anche lui ex Movimento politico occidentale e ultras giallorosso di Opposta fazione. Sempre con Corradetti e Fabio Giannotta (figlio dell'allora presidente dell'associazione Acca Larentia) Ovidi è coinvolto nell'operazione "Capricorno Connection" della Squadra mobile di Roma che ha svelato i contatti dei due romani con il clan catanese dei Tomasello.
Come già documentato da un'inchiesta sull'Espresso del 2019 sulla galassia dell'estrema destra romana, la figura di "Ginetto" racconta la mutazione interna a San Lorenzo, l'ex quartiere operaio, roccaforte della sinistra antagonista negli anni '70, e oggi attraversato da mille contraddizioni. Lungo il dedalo di strade che si intrecciano intorno allo slum in via dei Lucani dove il 19 ottobre 2018 ha trovato la morte Desirée Mariottini, poco o nulla accade per caso. A San Lorenzo siamo passati perché noi ci abitiamo", aveva rivendicato più volte Castellino all'epoca della tentata marcia forzanovista nel quartiere, dopo la morte di Desirée. San Lorenzo non è più cosi "rossa" dai primi anni 2000, da quando aprì in via degli Equi la ex sede dei Boys Roma, gruppo giallorosso storicamente di destra all'epoca capeggiato da Paolo Zappavigna, scomparso nel 2005 in un incidente motociclistico: "Zapata" parlò col quartiere prima di aprire la sede e non ci furono gravi contraccolpi.
Ma fu il primo segnale di un cambiamento sempre più profondo, proseguito poi con la lenta agonia dell'ex centro sociale 32 in via dei Volsci: per decenni roccaforte di Autonomia operaia. È chiuso dal 17 giugno 2019 quando Andrea Chilelli e Ivano Vitti, rispettivamente di 45 e 50 anni, entrambi con diversi precedenti di polizia alle spalle e vicini ad ambienti dell'estrema destra romana in quelle stanze spaccarono la testa a un 30enne del Gambia.
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Così la trama "nera" ordita da Castellino e soci, tra spaccio e neofascismo, soffoca il quartiere, dove lunedì sera è stato arrestato anche "Ginetto", nel punto scommesse ritrovo dei ragazzi di "Insurrezione", ex "Tradizione distinzione" un'altra sigla neofascista che compose la galassia del tifo giallorosso negli anni a cavallo del terzo scudetto romanista, nel 2001: saluti romani e cappellini "griffati" con le effigi della brigata Charlemagne, le Ss francesi. Castellino, parente di Ginetto, non a caso faceva parte di quel gruppo.
https://roma.repubblica.it/cronaca/2021/02/02/news/arrestato_capo_ultras_insurrezione_in_casa_160_bombe_carta-285556431/
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