pubblicato il 12.08.22
Ucraina. Casapound, Settore Destro e Azov: una lunga storia tra camerati che risale al 2015 ·
11/08/2022
Kevin Chiappalone, il 19enne genovese indagato per essersi arruolato in Ucraina (attualmente starebbe combattendo nel Donbass contro i russi) é noto per essere un simpatizzante del movimento neofascista CasaPound. Il giovane è partito a maggio, entrando nel Paese probabilmente attraverso il confine polacco. Da quanto emerso avrebbe fatto tutto da solo tramite internet.
Troppo semplice per essere vero. Infatti la Digos ha interrogato diversi attivisti di CasaPound e il caso é seguito dal sostituto procuratore Marco Zocco della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo. I risultati dell’inchiesta non sono stati divulgati e per il momento il sostituto procuratore mantiene il riservo professionale.
La stampa russa da tempo accenna alla presenza di mercenari fascisti italiani in Ucraina. Tre di essi avrebbero tentato di fuggire travestiti da donne alla fine dell’assedio del complesso industriale di Mariupol. Sarebbero stati traditi dai soldati ucraini che si stavano arrendendo ai russi che li avrebbero indicati come «Італійські фашисти » (Italiysʹki fashysty). Gli accenni della presenza di fascisti italiani che combattono come mercenari al soldo del governo di Kiev rimangono però vaghi. Nessun nome, nessuna foto o video a prova della loro presenza. Solo generici e brevi accenni.
La lacuna di informazioni da parte dell’alto commando dell’esercito russo in Ucraina non aiuta di certo a verificare la presenza di neofascisti italiani di CasaPound come mercenari. Secondo alcune nostre fonti l’assenza di informazioni potrebbe essere spiegata dal fatto che i soldati russi, gli alleati ceceni, i miliziani del Donbass e i mercenari del Gruppo Wagner hanno come consegna quella di abbattere sul posto ogni fascista intercettato, anche se si é arreso. Una consegna ordinata nel 1942 dal dittatore Joseph Vissarionovich Stalin e attualmente ancora in vigore presso le forze armate russe.
Le esecuzioni extra-giudiziarie di nemici sono un argomento che non conviene pubblicizzare per mostrare le evidenze di foreign fighters fascisti europei nel conflitto ucraino. La consegna di « No Quarter » riguardo ai combattenti fascisti sarebbe indirettamente confermata da alcune testimonianze che affermano esecuzioni di miliziani del Battaglione Azov dopo averli ripresi (prigionieri) per mostrare la loro appartenenza al nazismo, tatuata addirittura sui loro corpi. Notare che i russi non distinguono tra fascismo e nazismo, considerando il nazismo tedesco come una evoluzione del movimento fascista italiano. Le stesse fonti non possono affermare la presenza di fascisti italiani sugli attuali campi di battaglia ucraini nonostante la ritengano molto probabile.
Le indagini sul 19enne genovese potranno chiarire nel futuro la presenza organizzata di mercenari fascisti di CasaPound in Ucraina. Se questa presenza sarà certificata dalle indagine i nostri fassciti sono probabilmente collegati al network di reclutamento dei mercenari organizzato dal governo di Kiev in collaborazione con i servizi segreti britannici. Uno speciale sito web (Combatti per l’Ucraina https://fightforua.org/ ) é stato aperto dal governo di Kiev per aiutare i volontari stranieri ad andare a combattere in Ucraina.
Dopo la prima iscrizione al sito i dati del « volontario » vengono vagliati dai servizi segreti britannici al fine di scoprire eventuali infiltrati (spie russe, giornalisti occidentali freelance, o altro). Se il candidato risulta « pulito » si procede alle tappe successive che prevedono viaggi a Londra in attesa di essere portati in Polonia dove sono stati allestiti dei campi di addestramento militare con nutrita presenza di istruttori NATO. Dopo un periodo di addestramento che varia a seconda delle esperienze militari precedenti il volontario viene inviato sui fronti ucraini. La procedura si abbrevia qualora il volontario aderisca a movimento neo fascisti e neo nazisti europei.
Dall’inizio del conflitto, l’Ucraina afferma che circa 20.000 individui si sono uniti alle forze armate ucraine. Almeno la metà appartenerebbero a gruppi di estrema destra tra cui spiccano i movimenti nazisti francesi e tedeschi. L’altra metà sarebbe composta da soldati britannici e americani camuffati da volontari. In questo caso i rispettivi eserciti costringono il soldato a dimettersi in modo che risulti un privato cittadino qualora venisse catturato dai russi. Regolamente la Gran Bretagna e gli Stati Uniti negano ogni connessione con i foreing fighters del loro paese catturati dai soldati russi, per poi avviare trattative segrete tramite intermediari ucraini per la loro liberazione attraverso uno scambi di prigionieri.
Secondo i dati forniti dal governo di Kiev i volontari che si uniscono alle Legione (o Brigata) Internazionale ricevono come paga lo stesso importo dei soldati ucraini : 630 dollari al mese. Questa paga viene integrata con diversi bonus che possono arrivare a diverse migliaia di dollari mensili. Sono particolarmente ricercati i volontari di estrema destra che hanno già esperienza di combattimento in Ucraina. Molti militanti di CasaPound possiedono queste qualifiche in quanto hanno già combattuto nel Donbass al fianco di Settore Destro e Azov tra il 2015 e il 2021 secondo quanto riportato da vari giornalisti indipendenti tra cui giornalistiche indipendenti tra cui Fiorenza Rossa di Mediapart.
La posizione di CasaPound sul conflitto ucraino é chiaramente pro regime di Kiev ma contiene una contraddizione non di poco conto. Il movimento neofascista italiano é noto per la sua politica « sovranista » anti Unione Europea e anti NATO, ma in Ucraina dal 2015 contribuirebbe a rafforzare gli obiettivi NATO contro l’esercito russo. La loro posizione pro Ucraina viene spiegata con la parola d’ordine : “Né Russia né Nato: tornare potenza”, un delirante progetto che ha come obiettivo contrastare i russi sostenendo Kiev e nello stesso tempo ottenere l’uscita dell’Italia dalla NATO e Unione Europea per diventare una potenza indipendente.
“L’Italia ha il potenziale per tornare ad essere una potenza e guidare una rinascita europea, che può avvenire soltanto tornando a pensarci come nazione europea in grado di decidere e plasmare un proprio destino economico, politico e culturale” afferma CasaPound Italia in una nota pubblicato lo scorso maggio. Pur appoggiando la « resistenza ucraina » e quindi il sostegno NATO, CasaPound afferma che un meccanismo oppressivo (quello russo) non ne giustifica mai un altro (Patto Atlantico).
Il delirante comunicato pubblicato sul sito ufficiale del movimento neofascista lo scorso maggio conclude rendendo onore “ai giovani europei che ora versano il sangue fino all’estremo sacrificio”.
Secondo CasaPound il destino dell’Europa deve fondarsi sull’esempio dei mercenari nazisti e fascisti impiegati in Ucraina che hanno il compito storico di salvare la civiltà europea e permetterle di rimettersi in marcia forte e indipendente per « compiere la sua opera storica dopo il rude e sanguinoso tirocinio delle trincee ». Per opera storica si intende l’Europa immaginata da Mussolini e Hitler.
La posizione di CasaPound sul conflitto ucraino non é il frutto di una strategia politica propria di questo movimento neofascista ma dell’accettazione incondizionata alla piattaforma internazionale « Reconquista » che raggruppa vari gruppi di estrema destra che punta alla realizzazione del sogno hitleriano di una Grande Europa riunita sotto la bandiera della svastica. Reconquista ha il suo epicentro in Ucraina.
Nell’ottobre 2018 a Kiev si é tenuta la Seconda Conferenza Paneuropa del movimento Reconquista ove è stato evidenziato l’imperativo del perseguimento della Terza Via geopolitica contro il “protettorato” della Federazione Russa e contro la “falsa alternativa” proposta dal globalismo americano e NATO. Questa impostazione è stata condivisa da tutte le forze nazionaliste ucraine che hanno preso la parola alla conferenza (Corpo Nazionale, Svoboda, Karpatska Sich) ed è stato evidenziato in dettaglio dalla coordinatrice del Movimento Reconquista, nonché Segretario Internazionale del Corpo Nazionale di Azov, Olena Semenyaka.
Al Congresso era presente Alberto Palladino leader di Casa Pound, oltre ai tedeschi Maik Schmidt e Remo Matz dei Giovani Nazionalisti del JN-NDP e una delegazione del partito neonazista tedesco Der III Weg (La Terza Via) e il nazionalista russo Denis Vikhorev coordinatore del Centro Russo. La pagina ufficiale di Reconquista su Youtube
L’impegno di CasaPound al fianco dei nazisti ucraini con il beneplacito dei governi di Petro Poroshenko e Volodymyr Zelenskyy risale al 2015, dopo il golpe fascista Maidan, l’indipendenza della Crimea (che scelse di far parte della Federazione Russa) e l’inizio della guerra contro le repubbliche indipendentistiche nel Donbass.
Inizialmente CasaPound ha stretto contatti con il partito ucraino Settore Destra con il quale ha avuto vari incontri a Roma per organizzare l’invio di mercenari fascisti italiani a combattere nel Donbass. Il governo di Poroshenko era costretto a utilizzare le varie milizie naziste (Settore Destro, Battaglione Azov, la Casa dei Cosacchi e altri) in quanto vari reparti dell’esercito ucraino erano riluttanti a partecipare alla guerra civile contro gli ucraini di origine russa voluta da Poroshenko al posto di trovare una soluzione pacifica e politica alle loro richieste di indipendenza. Da qui la necessità di rafforzare le milizie naziste ucraine con dei foreign fighters reclutati tra i movimenti nazisti e fascisti europei, CasaPound compresa.
I contatti con il partito Settore Destro sono stati direttamente gestiti dal camerata Alberto Palladino, detto « Zippo », un volgare e brutale squadrista utilizzato per pestare militanti di sinistra, condannato nel 2017 per aver aggredito con dei bastoni alcuni militanti del Pd mentre attaccavano dei manifesti a Roma e da Francesco Saverio Fontana. Quest’ultimo divenne il primo mercenario italiano arruolatosi nel Battaglione Azov combattendo nel Donbass nel 2016, per poi rientrare in Italia per occuparsi della propaganda filonazista ucraina e (presumibilmente) facilitare il reclutamento di altri volontari di CasaPound. Anche « Zippo » si é più volte recato in Ucraina durante la guerra del Donbass ma non si conosce se le sue visite avevano come obiettivi rafforzare i legami politici con l’estrema destra ucraina o se partecipava attivamente ai combattimenti contro le forze indipendentistiche del Donbass.
CasaPound é stata fonte di ispirazione per la estrema destra ucraina. A titolo di esempio la Casa di Cosacchi (altra milizia paramilitare nazista, camuffata da associazione culturale) apre nel maggio 2016 un centro culturale a due passi da piazza Maidan a Kiev ospitando un negozio di gadget nazisti (Militant Zone) e promuovendo gruppi musicali ucraini neonazisti come Moloth. Il centro culturale é ispirato alle esperienze sociali e metapolitiche di CasaPound.
Da testimonianze fotografiche (scattate da volontari italiani e diffuse sui social) si nota la presenza di militanti di CasaPound a al campo di addestramento organizzato nell’estate del 2016 da Карпатськa Січ (Karpatska Sich), una delle organizzazioni fondatrici di Settore Destra che aveva ricevuto il compito dal presidente Poroshenko di organizzare milizie militari ucraine e straniere per farle combattere nel Donbass al posto dei soldati di leva reclutanti. In una di queste foto, diventata un’icona per CasaPound si può vedere la bandiera di questo movimento neofascista italiano affianco a quella del battaglione Azov.
La partecipazione di fascisti italiani al campo di addestramento ucraino era stata organizzata da Nazar Kravchenko, Capo delle Squadre civili Azov, che aveva fatto visita alla sede di Casa Pound a Milano incontrando Massimo Trefiletti per « pianificare futuri scambi di esperienze ». Ufficialmente si trattava di una sorta di gemellaggio culturale e politico tra le due organizzazioni di estrema destra. In realtà una alleanza militare eversiva che prevedeva l’invio di mercenari da parte di Casa Pound e l’impegno di Azov di addestrarli e coordinarli successivamente nei combattimenti contro i separatisti del Donbass. I volontari di CasaPound, una volta giunti in Ucraina venivano addestrati militarmente presso la Casa Kozatsky a Kiev, prima di partire per la zona di guerra nel Donbas incorporate nelle Чорний Корпус (squadre nere) i reparti di Azov.
Nel 2017 il Battaglione Azov fonda una unità denominata « Brigata Internazionale » composta da mille volontari nazisti e fascisti europei tra cui vari militanti di CasaPound, presi dalle Squadre Nere. Il simbolo di questa nuova unità riprende lo stemma delle divisione della Waffen-SS. La Brigata Internazionale era di fatto una milizia paramilitare hitleriana operante per conto del governo ucraino e controllata dal Battaglione Azov. Operava in sincronia con Pravyj sektor (Settore destro) e Patriot ukrainy (Patriota dell’Ucraina).
Anche se CasaPound con gli anni si identifica nel Battaglione Azov (identificazione cementata durante le azioni di guerra comuni nel Donbass) ha mantenuto i legami con Settore Destro e tutte le altre formazioni politiche e milizie paramilitari naziste ucraine. Il mercenario Fontana (molto apprezzato dai nazisti di Azov per le sue capacità militari) é legato a Gabriele Adinolfi, il fondatore negli anni Settanta di Terza Posizione insieme a Roberto Fiore.
Dopo alcuni gesti simbolici, come ristabilire la guardia d’onore davanti alla cripta di Benito Mussolini, Adinolfi improvvisamente diventa il consigliere di CasaPound, lanciando dal 2013 progetti di respiro europeo, come l’associazione trans-europea Les Lansquenets e il think tank con sede a Bruxelles EurHope che culmineranno nel progetto Europe Academy, lanciato nel 2020, che collega intellettuali, attivisti e imprenditori di orientamento fascista e nazista di diversi paesi con l’obiettivo di creare una élite politica e imprenditoriale di estrema destra in grado di influenzare la politica europea su scala continentale contro l’Unione Europea, NATO e Russia.
Gabriele Adinolfi, pur avendo stretti contatti con i leader di CasaPound mercenari in Ucraina, é un abile politico. Al momento non vi sono indizi che possono collegarlo alla estrema destra o alle milizie naziste in Ucraina. E’ comunque indiscutibile che il pensiero di Adinolfi abbia fortemente influenzato il movimento Reconquesta e la sua politica della “Terza Via”. Adinolfi ha recentemente affermato che l’innovazione del fenomeno di Casa Pound sta nella « assoluta rispondenza della pratica con la teoria. Una aderenza al sociale che non é più supposta, teorizzata, proclamata, declamata, ma reale ». Una realtà dimostrata in questi ultimi mesi nell’impegno militare in Ucraina?
Le indagini su Kevin Chiappalone e gli interrogatori di vari militanti di CasaPound sono un segnale positivo e rassicurante per la sicurezza nazionale in quanto nessun cittadino italiano desidera presenza di neofascisti nelle città italiane che sono ritornati forgiati dalla guerra in Ucraina, quindi capaci di maneggiare armi da guerra e condurre vere e proprie operazioni militari. Rimangono però alcuni quesiti. Perché il nostro apparato di sicurezza nazionale non ha fermato il reclutamento di militanti neofascisti presso le unità del Battaglione Azov avvenuto dal 2015 al 2021? Quanti militandi di estrema destra sono rientrati in Italia con capacità militari forgiate sui cambi di battaglia del Donbass? Sono questi schedati e monitorati dalle forze dell’ordine?
Questi dubbi trovano la loro giustificazione dalla presenza all’interno dei 157.309 ucraini rifugiati dallo scorso aprile nel nostro paese di simpatizzanti di Azov e di altre milizie naziste ucraine. Non si tratta di una supposizione visto che nei mesi « caldi » dove gli « atlantisti » imperavano in Italia diffodendo a larghe mani odio etnico e incitando alla guerra contro la russia, questi simpatissanti (o peggio ancora miliziani) dei gruppi nazisti hanno apertamente intimorito e attaccati militanti di sinistra che manifestavano per la pace.
https://www.farodiroma.it/ucraina-casapound-settore-destro-e-azov-una-lunga-storia-tra-camerati-che-risale-al-2015-aurelio-tarquini/
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