pubblicato il 12.08.22
Uno Bianca, botte alla compagna: Occhipinti torna in carcere ·
Sospesa da Tribunale sorveglianza di Padova la semi libertà ottenuta nel 2018. Era stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della guardia giurata Carlo Beccari. L’Associazione dei familirai delle vittime della Uno Bianca: «E’ inutile parlare di rieducazione: sappiamo chi è, vediamo ancora i feriti che soffrono, li ha massacrati, senza parlare dei morti, persone buone e oneste che sono state ammazzate brutalmente»
12 Agosto 2022
PADOVA. E' tornato in carcere, su decisione dell'ufficio di sorveglianza del tribunale di Padova, Marino Occhipinti, 57 anni, ex componente della banda della Uno Bianca.
Condannato all'ergastolo per l'omicidio della guardia giurata Carlo Beccari (nel 1988), e dal 2018 in semi libertà, l'uomo è accusato di aver picchiato la propria compagna.
E' stato così indagato per maltrattamenti, già nel marzo scorso. Il giudice ha ora deciso la revoca della misura alternativa alla detenzione, facendo rientrare Occhipinti nel carcere Due Palazzi, dov'era rinchiuso dal 2000 - la sua detenzione era iniziata nel 1994.
Al Due Palazzi l'uomo lavora per la cooperativa Giotto, interna al penitenziario. Questa attività gli aveva permesso di accedere a misure alternative, per lo più fuori dal carcere. La relazione con la compagna che l'ha denunciato per maltrattamenti era iniziata nel 2011.
IL COMMENTO DEI FAMILIARI DELLE VITTIME DELLA UNO BIANCA
«Mi dispiace per quella donna, ma per me il fatto che Occhipinti torni in carcere è una bella notizia. Del resto ho sempre detto che sarebbe successa una cosa del genere, sono dei violenti e lo rimarranno per sempre».
Dice di non essere «affatto sorpresa» Rosanna Zecchi, presidentessa dell'Associazione dei familiari delle vittime della Banda della Uno Bianca, della notizia che Marino Occhipinti, ex componente del gruppo di poliziotti che tra il 1987 e l'autunno del 1994 fece 24 morti e 103 feriti, sia tornato in carcere con l'accusa di aver picchiato la sua compagna.
«E' inutile parlare di rieducazione con loro» aggiunge Zecchi, «io me lo aspettavo, non sono diventati improvvisamente carini e gentili. Noi familiari sappiamo chi sono, io vedo ancora i feriti che soffrono, li hanno massacrati, senza parlare dei morti, persone buone e oneste che sono state ammazzate brutalmente».
Zecchi ribadisce infine che non devono esserci sconti di pena o benefici per i componenti della Banda della Uno Bianca: «Devono rimanere in carcere, altro che semi libertà, non è vero che si sono pentiti. Noi non li perdoneremo mai».
https://mattinopadova.gelocal.it/regione/2022/08/12/news/uno-bianca-botte-alla-compagna-occhipinti-torna-in-carcere-1.41629613
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