pubblicato il 30.06.23
Paolo Bellini arrestato: minacce all'ex moglie e al figlio del magistrato ·
Condannato in primo grado all'ergastolo per la strage alla stazione di Bologna, è stato rinchiuso al carcere di Spoleto
L'ex esponente di Avanguardia nazionale Paolo Bellini, condannato in primo grado all'ergastolo dalla Corte d'Assise di Bologna per concorso nella strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna, è andato in carcere. L'arresto, come apprende la Dire da uno dei suoi legali, è avvenuto su ordinanza della Corte d'Assise d'appello bolognese.
Bellini è finito in carcere perché aveva intenzione di commettere altri reati, come sarebbe emerso dalle intercettazioni, avrebbe quindi pronunciato frasi minacciose nei confronti della ex moglie, la cui testimonianza è stata decisiva per la condanna.
Tra i motivi per cui la Corte d'Assise d'appello di Bologna, presieduta dal giudice Orazio Pescatore, ha disposto la custodia cautelare in carcere a Spoleto ci sarebbero anche delle minacce nei confronti del figlio del giudice Francesco Caruso, presidente della Corte d'Assise bolognese, che in primo grado lo ha condannato all'ergastolo.
Dall'ordinanza della Corte emergerebbe infatti che Bellini, intercettato durante un altro processo a Caltanissetta, avrebbe pronunciato dei riferimenti minacciosi al figlio del magistrato, di cui mostrava di conoscere anche la professione e il luogo in cui la svolge.
"Un'indagine durata due anni - ha detto ai cronisti la procuratrice Lucia Musti - dopo la condanna in primo grado all'ergastolo la situazione si è modificata". Le procure distrettuali anti-mafia di Caltanissetta e Firenze hanno messo a disposizione degli investigatori bolognesi e intercettazioni all'interno dell'abitazione e dell'auto, così la procura generale ha presentato la richiesta di misura cautelare in carcere per pericolo di fuga e di reiterazione del reato. Il giudice ha accolto solo il secondo.
"La storia criminale di Bellini - a prescindere della strage del 2 agosto 1980 - dimostra la capacità di commettere omicidi - sentenze passate in giudicato - e grazie al supporto dei camerati di Avanguardia Nazionale era fuggito in Brasile - continua Musti - con il nome di Roberto Da Silva. Lo ritroviamo anche al servizio della 'ndrangheta, lo troviamo con l'eversione nera, con cosa nostra e in un tentato omicidio per questioni personali, nel 1976, nei confronti di una persona che avrebbe insidiato la sorella".
"Deve ritenersi che l'esecuzione materiale della strage di Bologna sia imputabile a un commando di soggetti provenienti da varie organizzazioni eversive, tra i quali era presente Paolo Bellini, uniti dal comune obiettivo di destabilizzazione dell'Ordine democratico, coordinati dai funzionari dei servizi segreti o da altri esponenti di apparati dello Stato, che a loro volta rispondevano delle direttive dei vertici della Loggia P2, a cui avevano giurato fedeltà, con un vergognoso tradimento della Costituzione Repubblicana". È questa, secondo la Corte d’Assise di Bologna, l'articolata struttura che ha pensato, finanziato e realizzato la strage alla stazione di Bologna, come emerge dalle 1.714 pagine delle motivazioni della sentenza del processo che ha condannato Bellini all'ergastolo.
https://www.bolognatoday.it/cronaca/paolo-bellini-arrestato-strage-bologna.html
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