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21 maggio rovereto fascisti ancora in piazza
by antifascista Thursday, May. 18, 2006 at 4:13 PM mail:
Ancora fascisti nelle piazze per commemorare i loro sporchi caduti. respingiamoli nelle fogne!
21/5 Rovereto, Presidio contro ogni fascismo
NO ALLE COMMEMORAZIONI FASCISTE
(in gioco è il presente, non il passato)
Sarà una brutta domenica quella del 21 maggio. La Campana dei Caduti ospiterà braccia tese, teste rasate e fasci littori. Rovereto, che si fregia dell’appellativo di “città della pace”, accoglierà a braccia aperte coloro che della guerra e della superiorità della razza hanno fatto un’ideologia e una pratica di vita.
Trecento ex-combattenti della Repubblica Sociale Italiana di Salò con relativa scorta si sono dati appuntamento per una cerimonia commemorativa in onore dei loro “caduti in armi”: cerimonia che, se passa, diventerà d’ora in poi un raduno nazionale fascista, con tanto di “associazione 21 maggio” e tutto quel che ne consegue.
Diciamo subito due cose. Per noi non è affatto vero che “tutti i morti meritano lo stesso rispetto”. I fascisti, i collaboratori dei nazisti, i rastrellatori di ebrei, i torturatori e assassini di partigiani, i responsabili di eccidi e massacri non diventano qualcos’altro una volta morti: non meritano, quindi, alcun “onore”, bensì perenne disprezzo. Bisogna poi essere ciechi ed ipocriti per affermare, come hanno fatto vari esponenti della sinistra istituzionale, che si tratta di innocue cerimonie su pagine che la Storia e la cosiddetta coscienza civile hanno definitivamente assorbito. In realtà, queste commemorazioni contribuiscono a dare forza e legittimità ai gruppi neofascisti, alla loro riscrittura del passato e alle loro pratiche attuali. Non a caso esse diventano possibili ora che, nel tacito assenso generale, il fascismo sta lentamente riguadagnando terreno, passo dopo passo. Milano, città che ha avuto la medaglia d’oro per la Resistenza, ha recentemente visto marciare orde di camicie nere che cantavano allegramente “l’orgoglio fascista è ancora nelle strade”. In tutta Italia – come nel resto d’Europa – non si contano più i pestaggi o gli accoltellamenti ai danni di immigrati, antagonisti o di chi appare semplicemente “diverso” per gusti sessuali o per abbigliamento. Solo nell’ultimo anno sono stati 16 i centri sociali incendiati da questi nostalgici del Duce.
Non a caso assieme ai reduci di Salò ci saranno anche i vari Motta e Giuliana, dirigenti trentini di Fiamma Tricolore nonché autori di ripetute aggressioni squadriste.
Tutto questo oggi, non 61 anni fa.
Non permetteremo senza reagire che a Rovereto si inneggi al fascismo.
Le istituzioni si assumano le proprie responsabilità.
Invitiamo tutti gli antifascisti a mobilitarsi contro questo insulto ai partigiani e alle vittime dei repubblichini.
DOMENICA 21 MAGGIO, ORE 8.00, PIAZZA PODESTA’
PRESIDIO CONTRO OGNI FASCISMO
Per poterne discutere con anticipo:
VENERDI’ 19 MAGGIO, AI GIARDINI MILANO, ORE 17.30
ASSEMBLEA PUBBLICA
Antifascisti di Rovereto e Trento
Da Indymedia
Trento – Tre giorni di presenze indesiderate, no ai raduni nazi-fascisti
by antifa Thursday, May. 18, 2006 at 7:57 PM mail:
da www.globalproject.info In questo fine settimana Trento e Rovereto saranno teatro di manifestazioni promosse da una associazione neofascista e da ex repubblichini.
Venerdì e sabato l’associazione Rockersklan, conosciuta per essere dichiaratamente filofascista, organizza a Trento due giorni di concerti: sarà l’occasione per un raduno di estrema destra da tutto il Nord Italia.
Ancora una volta dietro tutto questo ci sono Emilio Giuliana e Paolo Motta di Fiamma Tricolore e basta dare un’occhiata al loro sito per capire di che cosa si tratta (http://www.rockersklan.com, dove la K sta per Ku Klux Klan); la simbologia è chiara: simboli della Vandea (cattolicesimo di ultradestra) e teschi delle SS.
L’assessore alle politiche giovanili Pegoretti, nascondendosi dietro a sterili parole di neutralità, finanzierà in parte la due giorni mentre il Comune ha concesso per il sabato sera l’occupazione del suolo al parcheggio ex-zuffo.
Venerdì 19 maggio per contrastare la deriva neofascista della città di Trento le realtà antifasciste cittadine organizzeranno in p.za D’Arogno (dietro il Duomo) dalle ore 19.00 un presidio/festa proprio vicino al locale nel quale dovrebbe tenersi il raduno. – venerdì 19 maggio ore 19.00 Presidio/concerto antifascista:
Loser Superhero- post rock da Barcellona
Collettivo del Brumaio – spettacolo sulla Resistenza
Proiezione del video “No Wto – Riva del Garda 2003”
+ Dossier: ecco chi è davvero il Rockersklan!http://www.globalproject.info/art-8577.html
+ Appello a tutta la cittadinanza: Trento è antifascista!
Domenica 21 maggio, invece, e non pare proprio un caso la coincidenza con il raduno musicale, a Rovereto presso la Campana dei Caduti (simbolo di pace della città) si terrà una “commemorazione” per onorare i repubblichini morti.
Tanaliberatutt@ e l’ass. Bella Ciao invitano tutti gli antifascisti e le antifasciste a contestare, disturbare, rallentare o bloccare l’iniziativa, ritenendo positive tutte quelle forme di contestazione e opposizione che saranno messe in atto, da qualsiasi parte provengano, in quanto espressione di antifascismo.
DUE PAROLE SULLA MANIFESTAZIONE CONTRO IL FASCISMO DEL 21/O5 A ROVERETO
by alcuni partecipanti Thursday, May. 25, 2006 at 12:31 PM mail:
Due parole sul presidio-corteo
contro ogni fascismo del 21 maggio a Rovereto
Domenica 21 maggio, si è svolta alla Campana di Rovereto una commemorazione dei “caduti in armi della Repubblica Sociale Italiana”. Definirlo raduno fascista è una semplice constatazione. Gli oratori ex repubblichini chiamavano i presenti “camerati” e hanno rivendicato la loro scelta di difendere il regime fascista e l’alleato nazista; i più giovani, in camicia nera, hanno dichiarato di ereditare la staffetta e l’esempio dai caduti. In perfetto stile da Ventennio, il cappellano militare ha benedetto i labari, tra cui la bandiera con l’aquila e il fascio littorio e quella della Decima Mas. Secondo il sindaco, tuttavia, non c’è stata “apologia del fascismo”, mentre secondo i giornali è stato rispettato lo spirito della “campana della pace”.
Lo stesso giorno si è svolto un presidio contro ogni fascismo, successivamente trasformatosi in un corteo spontaneo. In una città blindata (si parla di almeno 300 agenti), la manifestazione, che ha coinvolto circa 200 persone, è durata più di 5 ore. Delle decine di interventi – che hanno spaziato dalla storia nazionale a quella locale, dal fascismo storico alle attuali aggressioni squadriste, passando per lo stragismo degli anni Sessanta e Settanta, dalla guerra in Afghanistan e in Iraq ai lager per immigrati, dalle coperture istituzionali di cui godono i neofascisti al collaborazionismo della sinistra, dall’antifascismo mummificato agli antifascisti in carcere – i giornali sono riusciti a non dire assolutamente nulla, tacendo persino l’intervento del presidente dell’ANPI.
A dispetto delle odiose falsificazioni mediatiche, vogliamo sottolineare quelli che ci sono sembrati gli aspetti positivi della manifestazione.
Innanzitutto, lo spirito che l’ha caratterizzata. Le modalità sono state discusse in un’assemblea pubblica. Non c’erano bandiere di gruppo, partito o sindacato. Gli interventi – numerosi e variegati – non sono mai stati autopromozionali, assumendo il carattere ben più interessante di riflessioni sulle idee e sui metodi. I passaggi dell’iniziativa (che non si presentava facile) sono stati discussi e condivisi collettivamente in piazza, senza la consueta separazione tra “organizzatori” e “partecipanti”. Non c’erano, come pretende qualche scribacchino salariato, né colonnelli né truppe, bensì una piccola e gioiosa comunità di lotta. Nulla è stato concordato con la polizia. La parola era libera, il clima festoso e a tratti (ad esempio durante il saluto sotto il carcere, con la calorosa risposta delle detenute) persino emozionante. La presenza del corteo ha fatto sì che i fascisti andassero a mangiare fuori regione, e non, come inizialmente previsto, in un ristorante roveretano.
La gente attorno era tutt’altro che impaurita. Diverse persone salutavano dalle finestre, qualcuno ascoltava, qualcun altro no. Nessuno “scappava con i figli in braccio”, come ha scritto qualche giornalista.
Un’occasione di lotta, insomma, proposta a chi voleva condividerla, senza calcoli né accordi fra gruppetti. Liberi gli altri di opporsi al raduno fascista a modo loro (accettiamo le critiche ma non sopportiamo gli alibi).
Domenica ci siamo sentiti, semplicemente, compagni tra compagni.
E abbiamo una convinzione: l’anno prossimo nessun raduno fascista si terrà a Rovereto.
alcuni partecipanti
manifestazioni antifa