La vittima non lo vuole in carcere. Scontro in consiglio tra Bignami An e Lo giudice Pd
Il ragazzo si è presentato in questura
Gian Basilio
Si è reso conto della sciocchezza fatta ed è andato dal magistrato, il Pm Lazzarini, accompagnato dal suo legale, l'avvocato Marco Lisei, per ammettere le sue colpe. Per farla breve si è “costituito” il giovane di estrema destra, 18 anni appena compiuti, che domenica mattina ha accoltellato sul treno Rimini - Bologna, lievemente per fortuna, Franco Tomassoni. Il giovane delegato di Rifondazione Comunista, ventenne anconetano, che stava andando al congresso del partito. aggressore dopo l'incontro con il Pm si è recato in questura dove è stato denunciato, a piede libero, per lesioni dolose, aggravate da futili motivi, e porto abusivo di coltello. L'arma di cui, ha detto, si è disfatto dopo essere sceso dal treno a Imola. Il padre non vuole dire niente, è amareggiato . L'avvocato Lisei difende la privacy del genitore che soffre per il gesto del figlio. Un ragazzino con altri precedenti sulle spalle. Solo il maggio scorso è stato condannato dal tribunale dei minori, a sei mesi, per aver partecipato all'assalto di un clochard. Un episodio del novembre scorso quando in Strada Maggiore il ragazzo, con altri maggiorenni tra cui un diciottenne anconetano, se la prese con il senza tetto. Un fatto per cui il giudice dei minori ha pensato di dare una possibilità al giovane: condanna mite e un anno di osservazione. Il giovane bolognese è accusato anche di altri fatti come un episodio del gennaio scorso quando si scagliò contro uno straniero. Poi l'episodio di domenica quando, vestito con una maglietta con scritto SS Berlin, ha provocato i ragazzi di sinistra. Ma la vittima non vuole vendetta: Piuttosto che mandarlo in carcere, bisognerebbe fargli vedere quali sono i veri disagi della società . Parole di Tomassoni che aggiunge: È responsabile di quello che ha fatto anche se so che soffre di problemi di disagio ma c'è anche un clima politico che incita a questi atti . Si rimanda ad un'atmosfera politica ostile per la sinistra. In consiglio comunale Galeazzo Bignami (An) ha rivendicato il merito di aver permesso l'identificazione e la consegna del ragazzo alle forze dell'ordine: Non abbiamo nessuna intenzione di farci coinvolgere con certa gente, poi lui è un po' matto . Provocando la reazione di Sergio Lo Giudice (Pd) che parla di protezione politica ad una rete di balordi.
Da
Il Resto del Carlino
Studente accoltellato da naziskin
"Niente carcere per il mio aggressore"
Venerdì un'assemblea di solidarietà
L'episodio di Franco Tomassoni, lo studente anconetano della sinistra universitaria di Bologna accoltellato su un treno da un naziskin, ha scosso tutti. Dura condanna del gesto da ogni parte politica. L'Anpi ha indetto un incontro pubblico
Ancona, 7 luglio 2008 - L'episodio di Franco Tomassoni, lo studente anconetano della sinistra universitaria di Bologna accoltellato su un treno da un naziskin, ha scosso tutti. Dura condanna del gesto da ogni parte politica. L'Anpi di Ancona ha indetto per venerdì 11 luglio una manifestazione per condannare l'aggressione, lo studente è iscritto all'Anpi.
''Piuttosto che mandarlo in carcere, bisognerebbe fargli vedere quali sono i veri disagi della società''. Così Franco parla del proprio aggressore. In un'intervista all' emittente 'E'tv', il ragazzo precisa che si è trattato di un attacco ''di chiarissima matrice politica'', forse perché quel giovane lo conosceva per il suo attivismo, o forse perché ha etichettato come di sinistra il ventenne e il suo amico dai capelli 'rasta', solo per il loro aspetto.
Tomassoni racconta che, oltre a tatuaggi con svastiche e croci celtiche, l'aggressore portava una maglietta con la scritta 'Berlin SS', e spiega che l' accoltellamento è avvenuto dopo che i due amici avevano rifiutato la provocazione a 'fare a botte'. ''Se lo incontrassi non gli direi nulla - prosegue lo studente - lo insulterei e basta, ma piuttosto che mandarlo in carcere, sarebbe utile fargli vedere quali sono le condizioni di disagio vero della società''.
L'aggressore intanto si è presentato spontaneamente alla polizia. E' un diciottenne bolognese, conosciuto alla Digos per alcuni precedenti specifici, che gli stessi investigatori avevano già identificato in mattinata. Accompagnato da un legale di fiducia, il giovane si è presentato prima in Procura e poi in Questura per chiarire la propria posizione e, a quanto si è appreso, avrebbe sostanzialmente ammesso l'aggressione. Per lui è scattata una denuncia con le accuse di lesioni dolose, aggravate da futili motivi, e porto abusivo del coltello, del quale ha detto di essersi liberato.
ASSEMBLEA DI SOLIDARIETA'
L'assemblea di solidarietà è indetta per venerdì 11 luglio. All'iniziativa sono invitati i partiti, i sindacati, i rappresentanti delle istituzioni, i rappresentanti della magistratura e delle forze di polizia, ''per discutere insieme su come si può ricostruire un clima civile e sereno''.
Secondo l'Anpi ''la provocazione, la dichiarata voglia di violenza da parte dei naziskin, rappresentano la modalità tipica con cui i giovani neofascisti attuano il loro delirante programma: sopraffare i diversi, a partire da chi la pensa in modo diverso da loro''. L'aggressione subita da Franco ''non è che l'ultima di una lunghissima serie di gesti criminali (più di 300 censiti nei primi mesi dell'anno), alcuni dei quali purtroppo, come l'omicidio di Verona, dall'esito tragico''.
Secondo l'associazione partigiana ''le responsabilità degli adulti, delle classi dirigenti, sono gravissime: troppo spesso questi fatti vengono derubricatri a bravate, e si tollera colpevolmente il fiorire di organizzazioni neofasciste e neonaziste, l'ostentazione dei loro tristi simboli''. Troppo spesso ''la dodicesima disposizione transitoria della Costituzione, che vieta la ricostituzione del disciolto partito fascista, e le legge Mancino del '93, restano inapplicate".
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