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Il Resto del Carlino
DAVANTI ALLA SEDE DELLA CIRCOSCRIZIONE
Colpiti con bottiglie e spranghe di ferro
Altro raid a Vismara, due all'ospedale
Un gruppo di picchiatori di ispirazione naziskin (uno di loro aveva la testa rasata, gli altri portavano il casco), ha aggredito l’altra sera intorno alle 22, cinque o sei ragazzi del quartiere seduti nelle panchine. Indagini della Digos
Pesaro, 8 settembre 2008 - Sono tornati in via Basento. Avevano spranghe di ferro e calzavano anfibi. Tutti erano vestiti di nero. Un gruppo di picchiatori di ispirazione naziskin (uno di loro aveva la testa rasata, gli altri portavano il casco), ha aggredito l’altra sera intorno alle 22 davanti alla Circoscrizione di Vismara, cinque o sei ragazzi del quartiere seduti nelle panchine.
Due di loro, una coppia di fidanzati, sono stati portati in ospedale dopo esser stati colpiti ad una mano e in faccia. Gli altri amici hanno evitato le botte riparandosi come potevano. Prima di andarsene, gli aggressori hanno preso la borsetta della ragazza, un marsupio e uno zainetto. C’erano soldi, cellulari, documenti e chiavi di casa.
Racconta un ragazzo sui vent’anni, occhiali neri Ray Ban, infradito, pantaloncini bianchi: ''Io c’ero. Sono arrivati da dietro. Ci hanno urlato bastardi, merde, feccia, e hanno cominciato a tirare bottiglie contro di noi. Una ha colpito la nostra amica. Chi urlava, chi fuggiva, chi correva a chiamare aiuto, ma loro continuavano a insultare e usare le spranghe di ferro. Poi non ho più visto, ma si metteva male. Siamo andati a chiamare un centinaio di persone che stavano cenando''.
La polizia è arrivata in forze oltre all’ambulanza per portare in ospedale i due fidanzatini. Tutti i ragazzi non superano i 23 anni. Ieri, erano tutti lì, davanti al murales che rappresenta la circoscrizione. ''Ma cosa vogliono da noi queste persone che la polizia conosce bene? Cosa? Sono di destra, e chi se ne frega. Noi non facciamo politica, qui la pensiamo uno il contrario dell’altro, non siamo iscritti a partiti, non ci hanno mai visto nelle piazze a sfilare sotto una bandiera. E allora perché continuano ad aggredire e prima a provocare? Alla fine di agosto, racconta Enrico, sono venuti qui a imbrattare il murales con le svastiche e le croci uncinate. Nella bacheca qui davanti hanno scritto 'zona nera' . Perché sono venuti qui a provocare?''
Ma poi siete andati voi a cercarli. ''Volevamo solo sapere chi aveva sporcato il nostro murales con le svastiche? Poi la discussione si è accesa e qualcuno è finito in ospedale. Ma noi volevamo solo sapere perché avevano disegnato le svastiche nel nostro quartiere? La polizia ha già chiamato una quarantina di ragazzi per sapere come è andata in quell’occasione. Ma adesso noi siamo stati aggrediti''. Partito l’allarme, sono arrivate a Vismara tre auto della polizia oltre ad agenti della Digos.
Tutti i ragazzi aggrediti sono stati sentiti. ''Noi siamo convinti che non vogliono fermare questi picchiatori. Li conoscono uno a uno, c’è sempre quella Fiat Punto nera che arriva sul posto dove ci scappa la rissa, ma nessuno fa nulla''. Un paio d’ore dopo l’aggressione, la Digos ha identificato in un locale di Misano Adriatico, tre o quattro ragazzi dalle teste rasate. Li hanno portati fuori e interrogati.
Difficile capire se sono gli stessi del raid punitivo di Vismara. Dovrebbero essere riconosciuti dai ragazzi aggrediti, ma questi dicono: ''Noi non siamo in grado di riconoscerli. Avevano tutti il casco eccetto uno, ma comunque erano coperti fino agli occhi con dei fazzoletti. Lo abbiamo detto anche alla polizia, come facciamo a riconoscerli? Ma adesso noi abbiamo paura, possono tornare come e quando vogliono e prenderci a randellate o peggio per poi fuggire. Speriamo che sia finita qui ma non ce la sentiamo di dire i nostri nomi o farci vedere in faccia. Rischieremmo di ritrovarceli sotto casa e le conseguenze sarebbero facili da immaginare''.
Se la polizia sta rispondendo, dopo una serie di aggressioni avvenute anche a Fano, che la situazione non è preoccupante ed è tenuta sotto controllo. Il consigliere di circoscrizione di An Roberto Biagiotti, dice: ''Penso che sia ora di smetterla con queste lotte tra poveri, penso che sia meglio educare i ragazzi a crearsi un futuro piuttosto che perdersi dietro a ideologie sciocche e passate. Io faccio politica da un po’ di tempo, e non ho mai avuto nemici davanti ma sempre e solo avversari con i quali mi confronto col dovuto rispetto''.
Roberto Damiani
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Il Messaggero
Lunedì 08 Settembre 2008
PESARO Ancora uno scontro tra naziskin e giovani di sinistra. Lo scorso 27 agosto erano stati cinque di estrema destra ad essere assaliti da una ventina di sinistra: una probabile ritorsione per le svastiche e le croci celtiche con cui, la sera prima, era stato imbrattato il centro sociale di Vismara. E sabato sera, puntuale, un altro raid ma di matrice opposta.
Il raid è avvenuto verso le 23.45 nei giardini dietro la sede della quinta circoscrizione a Vismara, in via Basento. Cinque ragazzi, abituali frequentatori del centro sociale, si sono visti piombare addosso sei giovani, con caschi da motociclista, spranghe e catene. Il blitz è durato pochissimo: il tempo di colpire, poi sono risaliti in auto e sono scappati. Due dei cinque aggrediti sono finiti al Pronto soccorso per farsi medicare: tra loro anche una ragazza che è stata ferita alla testa da una bottigliata. Per fortuna niente di grave, ma la paura è stata tanta. Sul posto, poi, è intervenuta una Volante della polizia, ma le ricerche non hanno dato finora alcun esito. C’è un collegamento con i precedenti episodi? Non è da escludere anche se, per quanto riguarda gli autori materiali, l’avvocato Gianluca Esposito nega che siano gli stessi ragazzi aggrediti il 27 agosto: «I miei assistiti risultano assolutamente estranei - spiega Esposito - Le loro posizioni sono già state adeguatamente vagliate nella notte dalle forze di polizia, che li ha peraltro contattati, nell'immediatezza dei fatti, fuori Pesaro. Tuttavia, essi e le loro famiglie esprimono biasimo e condanna per il grave episodio di violenza. Biasimo e condanna che francamente sono mancati all'epoca dei fatti che li hanno riguardati».
«C’è una vera e propria escalation - avverte preoccupato Mauro Annoni, responsabile provinciale della Rete antifascista - Il problema esiste, anche se molti si ostinano a negarlo: sarebbe bene, invece, riconoscere che il problema c’è e cominciare ad affrontarlo. Come? Per me è soprattutto un problema culturale, bisogna che i ragazzi ne parlino nei collettivi studenteschi ma anche la scuola dovrebbe fare la sua parte, insegnando la cultura della tolleranza». Preoccupato anche Giuseppe Scherpiani, presidente dell’Associazione nazionale partigiani: «Mai, dalla Liberazione ad oggi, ricordo a Pesaro un clima del genere, con aggressioni da parte di giovani di estrema destra. Gli stessi centri sociali si sono sempre mantenuti entro i confini delle legalità. Ora invece, all’improvviso, assistiamo a questi fenomeni. Chiediamo che i responsabili vengano subito individuati».
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Corriere Adriatico
Preso di mira chi aveva i capelli lunghi
Lievi conseguenze
L’ipotesi di una ritorsione
Alcuni coetanei armati di spranghe sono arrivati in via Basento a bordo di una Fiat Punto nera
Sei giovani aggrediti nei giardini di Vismara
Pesaro - La guerra tra bande prosegue. Sabato un’altra aggressione. Protagonisti, probabilmente, gruppi di giovani con idee politiche opposte. Intorno alle 23 sei ragazzi sono stati aggrediti nei giardini di via Basento (foto), a pochi metri dalla sede della V Circoscrizione - imbrattata una settimana fa da simboli neonazisti - da un gruppo di quattro-cinque persone armate di spranghe che hanno agito a volto coperto fuggendo poi a bordo di una Punto nera. Il fatto che siano stati presi di mira e feriti solo due dei sei ragazzi nel giardinetto di via Basento e in particolare quelli con capelli rasta, sembra l’autografo sulla natura dell’agguato. Di certo premeditato.
La Punto nera era stata avvistata nel tardo pomeriggio mentre faceva dei giri attorno al parco. Una vera e propria spedizione punitiva. Rapida e improvvisa. Molto simile a quella messa in atto a fine agosto da un gruppo di venti giovani di sinistra contro un cinque ragazzi sotto l’abitazione di uno di questi, in via Ciro Menotti. Il legale degli aggrediti allora aveva escluso ogni collegamento con formazioni politiche organizzate di estrema destra. L’aggressione di Pantano, avvenuta poche ore dopo il raid di scritte neonaziste sul murales della V Circoscrizione di Vismara, era stata interpretata come una rivendicazione delle bande di sinistra contro quelle responsabili delle scritte vandaliche.
E l’impressione è che anche l’aggressione di sabato sera a Vismara, ai danni dei ragazzi della Circoscrizione, possa assumere i toni di una ritorsione ai fatti di Pantano.
Sul posto sabato notte a Vismara sono arrivate quattro pattuglie della Squadra Volante della polizia che ha avviato le prime indagini per identificare i colpevoli dell’aggressione. Uno dei ragazzi aggrediti ha sporto denuncia perchè derubato del portafoglio e dei documenti da uno degli aggressori.
Il fatto poteva avere conseguenza anche più gravi visto che a pochi metri dal luogo del fatto, si stava svolgendo la festa del Vismara calcio a cui avevano preso parte decine e decine di giovani
Intanto il legale, Gianluca Sposito che difende i cinque ragazzi aggrediti a fine agosto a Pantano perchè scambiati per naziskin, fa sapere la totale estraneità nei fatti di sabato notte a Vismara dei suoi assistiti.
“I ragazzi che difendo e che sono stati aggrediti dalla banda di venti giovani probabilmente di sinistra a fine agosto a Pantano - dice l’avvocato - sono completamente estranei ai fatti di via Basento dell’altra notte. Non erano nemmeno a Pesaro sabato sera. Come ben sa la polizia che li ha contattati nell’immediatezza dei fatti. E non c’entrano nulla con questi episodi che loro stessi hanno definito assurdi e inammissibili. Essi e le loro famiglie esprimono biasimo e condanna per il grave episodio di violenza. Biasimo e condanna che francamente sono mancati all'epoca dei fatti che li hanno riguardati”.
VALENTINA GALLI
COMUNICATO STAMPA 08/09/2008 - GIOVANI COMUNISTI PESARO
ORA BASTA !
Da circa 2 anni a questa parte il territorio di Pesaro e provincia si è trasformato in una "zona franca" dove gruppi di estrema destra praticano liberamente e impunemente la propria dottrina squadrista.
Ci chiediamo se debba scapparci il morto per far sì che i responsabili vengano finalmente assicurati alla giustizia.
A Pesaro, in una città in cui si invoca spesso il tema della sicurezza come spot elettorale da parte di diversi partiti per fatti assai meno gravi, non è pensabile che accadano atti di una tale ferocia e per di più non è accettabile che i responsabili rimangano sostanzialmente impuniti.
Noi Giovani Comunisti chiediamo che il Sindaco Luca Ceriscioli ed il presidente della Provincia Palmiro Ucchielli, passata la sbornia della "kermesse" del proprio partito, prendano una forte posizione politica di condanna dei recenti avvenimenti e sollecitino con fermezza le forze di polizia per mettere la parola fine a questa escalation di azioni violente a mano di estremisti neo-fascisti.
Giovani Comunisti Pesaro
http://www.gcpesaro.blogspot.com
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Il resto del Carlino
DOPO L'AGGRESSIONE A VISMARA
Il questore rassicura gli abitanti
"Conosciamo i nomi degli aggressori"
I ragazzi che l'altra notte hanno bastonato e insultato un gruppo di giovani di Vismara sono stati identificati. Il questore: "Sono persone che stanno creando preoccupazioni da antica data e questo non deve succedere"
Pesaro, 9 settembre 2008 - Il caso è chiuso. La Digos conosce i nomi degli aggressori che l’altra notte hanno bastonato e insultato un gruppo di ragazzi del quartiere di Vismara. Lo svela il questore Benedetto Pansini che dice: ''Li conosciamo tutti. A giorni consegneremo un rapporto dettagliato alla procura della Repubblica con tutti i particolari e le responsabilità sull’accaduto''.
Chi sono? Naziskin, esaltati? piantagrane? ''Sono giovani che stanno creando preoccupazioni da antica data e questo non deve succedere. Quando sarà conclusa la vicenda penale che li riguarderà, andrò a parlarci con ognuno di loro''.
Pensa di convincerli a riportarli sulla giusta strada? ''Ci parlerò, su questo non ci sono dubbi. Quel che ne uscirà non lo so ma io sono ottimista e quindi mi aspetto dei risultati''. Che idea si è fatto su questo crescendo di botte, insulti, svastiche, ritorsioni a sfondo politico? ''Direi di non creare allarmismo per fatti sicuramente gravi ma di portata locale che la Digos sta affrontando nel migliore dei modi''.
Ora che sapete chi sono gli aggressori dell’altra notte, che si fa? ''Il nostro compito è quello di accertare le responsabilità penali di chi compie azioni contrarie alla legge. Poi le eventuali decisioni spettano alla magistratura. Ma la popolazione di Vismara, a partire dai ragazzi aggrediti, non abbia paura di nulla''.
Scrive Massimo Vannucci, deputato del Pd: ''Come sempre accade, violenza chiama violenza. I nuovi scontri fra giovani di parti politiche avverse sono un fenomeno preoccupante che non va sottovalutato. È serio il pericolo che si torni a una grave intolleranza mascherata da scontro ideologico. I fatti accaduti, non solo nel Pesarese ma anche nella vicina Romagna, devono alzare la guardia - fa notare l’onorevole pesarese -. E non ci sono giustificazioni per nessuno, indipendentemente dal colore politico. In particolare considero gravi le affermazioni di chi sottovaluta gli episodi, motivandoli con il fatto che le forze dell’ordine non intervengono".
"E che quindi i ragazzi si fanno giustizia da soli. Sono considerazioni del tutte prive di fondamento, perché su ogni scontro ci sono i necessari accertamenti e le dovute indagini. Va quindi il mio sostegno a chi sta lavorando per debellare il fenomeno, mentre compito di noi politici e delle amministrazioni è quello di isolare con ogni mezzo personaggi e gruppi pericolosi".
Scrivono i 'giovani comunisti' di Pesaro: ''Da circa 2 anni a questa parte il territorio di Pesaro e provincia si è trasformato in una 'zona franca' dove gruppi di estrema destra praticano liberamente e impunemente la propria dottrina squadrista''. Scrive Silvia Picinetti della Fgci: ''Condanniamo chiunque utilizzi la violenza a scopo di prevaricazione, che sia questa sociale o politica''.
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