pubblicato il 24.01.09
2009/01/24 Prato: manifestazione ·
Prato Antifascista
In risposta ai fatti del 14 gennaio, quando ha avuto luogo l'aggressione da parte di dua nazi-skin ai danni di un giovane militante dal Collettivo Studentesco Autonomo.
Per denunciare questo e tutti gli altri atti di matrice fascista, invitiamo ad una presenza di massa.
PIATTAFORMA PER UNA MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA
E COSTITUZIONE DI UN'ASSEMBLEA PERMANENTE
In merito ai fatti di mercoledì 14 gennaio (aggressione da parte di due naziskin al Collettivo Studentesco Autonomo riunito nella sede di Rifondazione Comunista di V.M.Nistri a Prato con conseguente ferimento di uno studente), l'assemblea, riunitasi giovedì 15 presso gli stessi locali, convoca una MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA per il pomeriggio di SABATO 24 GENNAIO in forma di CORTEO per le vie del CENTRO CITTADINO.
La piattaforma della manifestazione (denominata “PRATO ANTIFASCISTA”, come riporterà lo striscione d'apertura del corteo) è stata redatta sulla base degli interventi effettuati durante l'assemblea stessa e successivi contributi pervenuti e costituisce la base sulla quale aderire.
1. Condanniamo in maniera netta l'aggressione subita dai giovani compagni del Collettivo Studentesco Autonomo, sottolineando che questo è solo l'ultimo di una serie di episodi di violenza che hanno come obiettivo il “diverso” e che, negli ultimi anni, si sono verificati sempre più spesso nella nostra città. Sarebbe sbagliato valutare il fatto, come spesso accade in questi casi da parte dei media e di certa parte della politica istituzionale, come una “guerra tra bande”, una “ragazzata”, un episodio di “bullismo” o “violenza di strada”.
Ricordiamo infatti negli ultimi anni: il migrante pestato e abbandonato sulle rotaie da parte di ragazzi della “Prato-bene”, l'uccisione di due senzatetto ed il ferimento di una terza, le minacce ricevute da appartenenti al “Comitato gay e lesbiche Prato” e altri ragazzi e ragazze appartenenti alle comunità gay lesbiche bisessuali trans queer (GLBTQ), le offese e le aggressioni ad appartenenti alla comunità cinese, le minacce subite quotidianamente dai ragazzi impegnati nei collettivi studenteschi di sinistra da parte di coetanei dichiaratamente neofascisti, le provocazioni a suon di saluti romani nelle Case del Popolo e alle feste di partito, la comparsa di numerose svastiche, croci celtiche e scritte razziste sui muri di varie parti della città.
2. Da una lettura sistematica dei fatti, non possiamo poi non notare come questi avvenimenti (ormai comuni in molte parti del Paese) siano sintomo evidente di una deriva morale e culturale della nostra società e le cui cause vanno ricercate in una serie di fattori:
- le condizioni di vita precarie di larghi strati di popolazione, legate allo sfruttamento dei lavoratori, alla perdita di diritti sul lavoro, ai costi di una crisi capitalista che come sempre viene scaricata sui più deboli. Ma anche alle difficoltà nel potersi permettere una casa (affitti alle stelle, per non parlare dei mutui), agli oneri sempre più alti di chi studia o intraprende carriere accademiche e si trova a dover dipendere dalle famiglie.
- alla precarietà materiale si accompagna una precarietà culturale ed intellettuale, responsabili i mezzi di informazione di massa (o sarebbe meglio chiamarli di disinformazione? o, meglio ancora, di distrazione, vista la mole di notizie oscurate o manipolate e la quantità di idiozie propinateci giornalmente), così come larga parte della classe politica che, tanto a livello nazionale come locale, ha passato gli ultimi anni ad equiparare Partigiani e repubblichini, riformare i programmi scolastici in senso revisionista e sottovalutare , se non quando spalleggiare, i movimenti di estrema destra, concedendo loro anche spazi pubblici e/o istituzionali.
- il lavoro dei vari governi e la legiferazione delle ultime legislature, mirati alla difesa degli interessi del capitale piuttosto che delle popolazioni, al predominio del commercio rispetto alla difesa dei diritti delle comunità; alla prepotenza proibizionista e alla repressione invece che all'educazione al bene comune e alla responsabilità individuale, alla paura e diffidenza verso lo “straniero” piuttosto che all'integrazione e alla valorizzazione dell'interculturalità.
- il sistematico e costante lavoro, mediatico e politico, da parte di Berlusconi in prima persona, del suo governo e dei partiti di maggioranza, volto alla creazione di un clima da "caccia alle streghe": la continua ossessione per i "comunisti" (figura mitologica, per il premier, il quale identifica così tutti coloro che gli remano contro), la mattanza del G8 di Genova e tutti i suoi sviluppi giudiziari, gli attacchi alle associazioni che si occupano di Memoria e Resistenza, ai centri sociali, ai movimenti sindacali e studenteschi; la continua riabilitazione, quando non addirittura esaltazione di figure legate al ventennio fascista (duce in primis), le alleanze elettorali con partiti come Forza Nuova e Fronte Nazionale; le apparentemente innocue storielle e barzellette a sfondo razzista, sulla tragedia dei lager, sugli omosessuali, che sommate al restyling estetico (le sempre più frequenti camicie e magliette nere sotto la giacca, i saluti dal palco a braccio teso....) vanno a "sdoganare" una serie di comportamenti che a lungo andare modificano la sensibilità e la criticità delle masse, oltre a creare consenso e simpatia tra le frange più becere ed estreme della destra, con ovvio ritorno elettorale.
- a questo perverso disegno politico va a sommarsi la scarsa (talvolta nulla) resistenza delle forze istituzionali di sinistra e centro-sinistra, su temi riguardanti l'antifascismo, l'antirazzismo, l'antimperialismo; quando addirittura non si sono visti andare a braccetto maggioranza e opposizione (indipendentemente da chi, tra i due maggiori schieramenti politici, fosse da una parte o dall'altra al momento dei fatti): nella condanna - o mancato appoggio - alle proteste dei Movimenti e delle Comunità per la difesa del territorio, contro la commissione parlamentare su Bolzaneto e la Diaz, le votazioni per l'invio di truppe di occupazione all'estero ed i rifinanziamenti alla guerra imperialista occidentale in atto in varie parti del mondo.
- la sottovalutazione, da parte delle varie forze ed apparati di polizia, del fenomeno "estrema destra", almeno a livello di manifestazioni violente dello stesso; troppe volte è stato "chiuso un occhio", anche due, quando magari dall'altra parte si tenevano ben aperti occhi, orecchie e manganelli a portata di mano.
3. L'Antifascismo, valore costituzionale e fondamento dell'Italia repubblicana si vede in tale tragico contesto relegato a valore “di parte” e “vecchio, fuori tempo”, anziché universale e attuale come pensiamo sia; crediamo inoltre che, separato da altre rivendicazioni di tipo sociale, politico, economico ed ambientale che da sempre, seppur con mille differenze e specificità, caratterizzano i partiti e le aggregazioni politiche e sociali figlie della Resistenza, l'antifascismo diventi solo un fantoccio svuotato di ogni significato reale, buono per essere sventolato in occasione delle ricorrenze o commemorazioni ufficiali, o per convenienze politico-elettorali; ripudiamo infine l'antifascismo “da salotto”, quello fatto a parole e non presente fisicamente e culturalmente sul territorio, nelle strade, nelle piazze, nei circoli e puntando invece ad un antifascismo come pratica diretta ed autorganizzata.
In quanto forze Antifasciste non possiamo scordare che in occasione delle scorse elezioni politiche Logli e Romagnoli hanno di fatto permesso alla Mussolini di presentare le liste nonostante le sottoscrizioni fossero false e non hanno fatto niente per impedirlo; le stesse autorità pubbliche, ufficialmente garanti dei valori costituzionali e promotori della pacifica convivenza ed integrazione nel multietnico e multiculturale contesto pratese, in più occasioni hanno concesso ai neofascisti di Forza Nuova, ai postfascisti di AN e agli xenofobi della Lega il suolo pubblico per allestire banchini di propaganda, "dogane" e raccolte firme contro gli immigrati, iniziative che sicuramente non vanno a favorire un clima di rispetto delle diversità. Ciò non deve più accadere.
Chiediamo quindi alle istituzioni che governano la città e la provincia il fermo impegno a contrastare la crescita di qualsiasi movimento, associazione od organizzazione politica che si richiami o faccia riferimento a principi di stampo fascista, nazista, razzista, sessista.
Ciò a partire dal divieto di aperture di eventuali sedi che, come si è visto in realtà a noi vicine (Lucca, Pistoia) altro non portano che a un incremento di episodi violenti di matrice squadrista e xenofoba, oltre al divieto di ogni attività promozionale e di propaganda e alla non concessione di spazi pubblici e/o istituzionali per iniziative pseudo-politiche o pseudo-culturali di stampo revisionista o inneggianti a supposte supremazie etno-culturali.
Si richiede inoltre l'impegno nella costruzione di iniziative e percorsi finalizzati all'integrazione e al mantenimento della memoria storica, nonché alla valorizzazione dei principi costituzionali di uguaglianza e antifascismo.
Chiediamo pertanto a tutte le forze politiche, associazioni, movimenti, singole/i che si riconoscono nei valori della Resistenza e dell'Antifascismo e che concordano con quanto esposto dalla piattaforma l'adesione formale al corteo di Sabato 24.
Specifichiamo che per noi la manifestazione non è un punto d'arrivo bensì di partenza per un percorso che porti alla costituzione di un'assemblea permanente antifascista pratese (o come vorrà chiamarsi una volta costituitasi) la quale si porrà come obiettivi:
- il monitoraggio continuo su ciò che accade in città e dintorni che possa essere ricollegato all'attività di aggregazioni neofasciste
- ferma opposizione all'apertura di sedi o qualsiasi attività propagandistica della destra estrema
- denuncia di qualsiasi episodio (di revisionismo, discriminazione, etc.) possa fomentare l'espansione del razzismo e neofascismo
- promozione di iniziative volte a mantenere alta l'attenzione sul fenomeno delle nuove destre radicali e che respingano la cappa di revisionismo, autoritarismo, intolleranza che si fa ogni giorno più pesante togliendo il respiro al nostro futuro.
E' evidente che una massiccia partecipazione alla manifestazione darebbe maggiore slancio alla costituzione dell'assemblea permanente e al suo radicamento sul territorio.
Comitato promotore
Colletivo Studentesco Autonomo
Rete Antifascista Pistoia-Agliana-Prato
Partito della Rifondazione Comunista
Partito dei C.A.R.C.
Comitato Antimperialista Antifascista “29 martiri di Figline”
P.M.L.I. - Cellula "G.Stalin"
Comitato Gay e Lesbiche Prato
Individualità Anarchiche della Piana
Partito dei Comunisti Italiani
manifestazioni antifa
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