La destra ha ricordato Sergio Ramelli, giovane missino ucciso 35 anni fa, Carlo Borsani e Enrico Pedenovi
Con le fiaccole, le bandiere con le croci celtiche e i tricolori italiani alcune centinaia di militanti di estrema destra (800 per la questura, oltre 1.000 per gli organizzatori) hanno sfilato per le vie di Milano in ricordo di Sergio Ramelli, giovane missino ucciso 35 anni fa, e di altri due camerati, Carlo Borsani e Enrico Pedenovi, uccisi anche loro il 29 aprile.
La lenta parata, in puro stile militare, con i passi scanditi dai tamburi, si è aperta con una adunata in piazzale Susa, dove al grido di "presente" e col saluto romano è stata omaggiata la memoria di Carlo Borsani, sottotenente della Rsi, lì ucciso dai partigiani 65 anni fa. Al corteo, aperto dallo striscione "onore ai camerati caduti", hanno partecipatp tutte le sigle dell'estrema destra, da Forza Nuova agli Hammerskin e a Casa Pound e alcuni esponenti politici milanesi del Pdl come la consigliera provinciale Roberta Capotosti.
Il corteo ha sfilato lungo le strade del quartiere Città Studi, raggiungendo i luoghi dove furono uccisi anche gli altri due "martiri": Sergio Ramelli, militante del Fronte della gioventù, ucciso a 19 anni nel 1975 da un commando di Avanguardia operaia, e il consigliere provinciale Enrico Pedenovi, massacrato esattamente un anno dopo da Prima linea. Durante il tragitto alcuni residenti del quartiere hanno rivolto improperi contro i militanti di estrema destra intonando anche Bella ciao.
Fonte:
Repubblica
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