pubblicato il 13.11.17
Scandalo a Marzabotto, fa gol ed esulta con maglia della RSI e saluto fascista ·
Polemica dopo la partita di seconda categoria dilettanti. Calciatore della squadra ospite si toglie la maglia del club e spunta quella della Repubblica di Salò. La società lo ha sospeso
13 novembre 2017
Al termine della gara giocata ieri tra il Marzabotto - padrone di casa - e il Futa 65, per il campionato della seconda categoria dilettanti, un giocatore del Futa "si è diretto verso il pubblico sugli spalti togliendosi la maglietta sportiva e sfoggiandone una nera con in bella vista l'Aquila fascista". A segnalare il fatto, in una nota, è il presidente del comitato regionale onoranze ai caduti di Marzabotto, Valter Cardi secondo cui "ancora una volta Marzabotto si vede costretto a subire una ennesima inaccettabile offesa durante una partita di calcio".
L'Anpi stigmatizza la vicenda
A giudizio di Cardi, si tratta di un "atto gravissimo e chiaramente aggravato dalla premeditazione, preoccupante al pari dell'atteggiamento dell'arbitro, il quale non ha preso nessun provvedimento! Non è accettabile che nello sport vi siano queste esibizioni che non sono altro che apologia di fascismo e quindi un reato perseguibile dalle leggi vigenti". Quindi, prosegue il presidente del comitato, "mi auguro che la Federazione Gioco Calcio assuma i giusti provvedimenti, seri e necessari, contro il giocatore in primis, l'intera squadra che nulla ha fatto per evitare simili comportamenti, e anche lo stesso arbitro per non essere intervenuto! Pretendiamo le dovute scuse da parte della dirigenza della squadra, auspichiamo anche che il giocatore non si presenti più sul campo del Marzabotto, spetterà poi alla dirigenza stessa decidere se includere nella propria rosa di atleti un personaggio simile". Infine, conclude Cardi, "riteniamo necessario che le forze dell'ordine acquisiscano il video per denunciare l'autore di questo oltraggioso gesto che ferisce profondamente i famigliari dei Martiri di Marzabotto".
Il sindaco: "Atto premeditato"
Quello di mostrare la maglia con un'Aquila fascista da parte di un giocatore del 65 Futa - squadra di calcio di seconda categoria dilettanti - sul campo del Marzabotto è "un atto premeditato che Marzabotto non giustifica per nessuna ragione". E' quanto sostiene in una nota pubblicata sul sito del Comune, il sindaco della città bolognese, Romano Franchi secondo cui "questa Amministrazione comunale procederà per le vie legali per chiedere l'applicazione delle leggi esistenti, Scelba e Mancino, che puniscono il reato di apologia al fascismo". Nel dettaglio, osserva, "abbiamo ricevuto un video relativo ad un atto intollerabile per la nostra comunità che tanto ha sofferto a causa del nazi-fascismo. Durante la partita di seconda categoria del girone I tra la nostra e la squadra 65 Futa, un giocatore ospite, dopo la realizzazione del secondo gol che ha segnato la vittoria degli ospiti, è corso verso la tribuna facendo più volte il saluto romano e, dopo essersi sfilato la maglia della squadra, ha esibito platealmente e provocatoriamente una maglietta con un ben noto simbolo fascista, arrampicandosi sulla rete di separazione tra il campo e la tribuna stessa". Quindi, prosegue Franchi nella nota, l'Amministrazione di Marzabotto "chiederà alla Federazione Gioco Calcio di Bologna di prendere immediate misure nei confronti della società 65 Futa che prevedano l'allontanamento del giocatore dai campi di calcio. Risulta assai improbabile che nessun dirigente della società 65 Futa si sia accorto negli spogliatoi della maglietta indossata dal calciatore in questione. Lo sport, soprattutto ai livelli locali - sottolinea ancora il sindaco emiliano - deve essere strumento di crescita umana ed educazione civica e non deve copiare i peggiori esempi che accadono negli stadi a livello nazionale. E' una questione di rispetto - conclude Franchi - per la memoria di chi ha dato la propria vita per la libertà e la democrazia".
Il Futa 65: calciatore sospeso.
Lui su Facebook: sincero e totale pentimento "A seguito degli avvenimenti di cui mi sono reso protagonista durante la partita di calcio Marzabotto-Futa65 sono qui ad esporre il mio piu' totale e sincero pentimento. Sono consapevole di aver recato offesa non solo alle associazioni partigiane e antifasciste ma a tutta la comunita' di Marzabotto": sono le scuse del calciatore che, a Marzabotto, dopo aver segnato il goal della vittoria per la sua squadra, la Futa 65, ha esultato con il saluto romano esibendo la maglietta con il simbolo della Repubblica Sociale Italiana, in un comune vittima di una delle piu' feroci stragi nazifasciste contro civili durante la Seconda Guerra Mondiale. "Ho agito con leggerezza - si legge in un post pubblicato sulla pagina Facebook della 65 Futa Ssd Calcio, firmato da Eugenio Maria Luppi - senza pensare alle conseguenze che questo mio gesto avrebbe scaturito tanto a livello personale quanto comunitario. Ho lasciato passare un terribile messaggio di cui, ribadisco, sono totalmente pentito e dispiaciuto. So che nessuna mia parola potra' cancellare ne' il mio sconsiderato gesto, ne' il dolore che esso ha causato. Ma era mio dovere morale scusarmi". Il giocatore, infine, ha confermato che ne' la società e ne' i compagni di squadra erano a conoscenza della "maglia incriminata" e delle sue intenzioni. La società ha fatto sapere, sempre sul suo profilo Facebook, che Luppi è " già stato sostato sospeso dall'attività agonistica e verrà multato secondo il regolamento interno" del club.
http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Calciatore-mostra-maglia-con-aquila-fascista-a-Marzabotto-345d1d83-4339-42c4-bdd1-db4f832d4b28.html#foto-1
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