pubblicato il 30.09.21
Mercenari tra Liguria e Ucraina, reclutatore condannato a 5 anni ·
Andrea Palmeri è stato condannato a cinque anni di carcere
Nei guai Andrea Palmeri, ex capo ultrà della Lucchese del gruppo Bulldog. Alla Spezia le prime indagini dopo la comparsa di scritte inneggianti il nazismo
29 Settembre 2021
Genova – È stato condannato a cinque anni di carcere Andrea Palmeri, 42 anni, capo degli ultrà della Lucchese (i Bulldog) e soprannominato “il Generalissimo”. Palmeri, che ha un passato anche in Forza Nuova, era accusato di aveva reclutato e istruito decine di persone per farle combattere a fianco delle milizie filorusse nel territorio del Donbass, in Ucraina orientale. Lo scopo, secondo il sostituto procuratore Federico Manotti, che aveva chiesto una pena di tredici anni, era di farle «partecipare ad azioni, preordinate e violente, dirette a mutare l’ordine costituzionale o a violare l’integrità territoriale del governo ucraino». L’indagine era partita nell’ottobre del 2013 dal mondo ultrà di estrema destra, e a occuparsene era stato il pool antiterrorismo della Procura di Genova, mossasi dopo la comparsa, alla Spezia, di scritte inneggianti a Erick Priebke, comandante delle SS condannato all’ergastolo per la strage delle Fosse Ardeatine. Controllando quegli ambienti gli inquirenti si erano insospettiti scoprendo le frequenti visite nella città dell’Arsenale di Palmeri. Dalle intercettazioni era saltata fuori la questione del Donbass e l’addestramento dei mercenari.
Per la stessa vicenda, in una prima tranche dell’inchiesta, il tribunale di Genova ha inflitto una condanna di due anni e otto mesi a Olsi Krutani, quarantenne cittadino di origini albanesi da tempo trapiantato a Milano, e un anno e quattro mesi a Vladimir Verbitchii, 27 anni moldavo residente a Parma. Aveva patteggiato una pena di due anni e otto mesi, invece, Antonio Cataldo, 36 anni, originario di Nola, in provincia di Napoli. Krutani e Cataldo sono ritenuti in primis reclutatori, il terzo un semplice combattente. Erano stati arrestati tra luglio e agosto 2018, perché si trovavano ancora in Italia. La posizione del Generalissimo - difeso dall’avvocato Emanuele Fusi - invece era stata stralciata insieme a quella di altri tre imputati: Massimiliano Cavalleri, 46 anni, detto Spartacus, Gabriele Carugati, 31 anni, detto Arcangelo, e Alessandro Bertolini, 26 anni. I tre non sono reperibili (probabilmente sono in Ucraina) e quindi il procedimento per loro è stato sospeso, in attesa che almeno vengano messi a conoscenza delle accuse che vengono mosse loro. Il problema è che non è possibile chiedere il mandato di arresto internazionale in quella parte dell’ex Unione Sovietica. Invece il collegio ha potuto giudicare Palmeri perché, nonostante si trovi in Ucraina, è venuto a conoscenza dell’indagine dopo essere stato arrestato - e subito rilasciato - in territorio russo.
Secondo il pm Manotti tutti sono stati pagati per combattere con i ribelli filorussi del Donbass contro l’esecutivo ucraino. Nelle intercettazioni si capisce che Palmeri, Carugati, Cavalleri e Castaldo hanno partecipato a importanti azioni militari. E il Generalissimo, nonostante dica di trovarsi nel Donbass per questioni umanitarie, in un servizio delle Iene mostrato in aula qualcosa ha ammesso. Nella requisitoria il pm lo definì «una pedina importante nel reclutamento di uomini da mandare a combattere».
https://www.ilsecoloxix.it/la-spezia/2021/09/29/news/mercenari-tra-liguria-e-ucraina-reclutatore-condannato-a-5-anni-1.40755232
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