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Ieri sera, al Tpo, si è tenuta un’assemblea delle reti di movimento per discutere ed organizzare la partecipazione alla manifestazione di domenica 2 aprile a Reggio Emilia contro la parata provocatoria della Lega Nord a tutela della “superiorità della cristianità” e promuovere la mobilitazione antifascista a San Lazzaro per sabato 1 aprile (è previsto un comizio di Alternativa Sociale – Forza Nuova in una piazza della frazione Cicogna) e per lunedì 3 aprile (è stato autorizzato un comizio della Fiamma Tricolore, non in piazza S.Francesco – come i fascisti avevano richiesto – ma in piazza della Pace, nelle adiacenze dello stadio).
All’assemblea hanno partecipato circa 150 tra compagni e compagne; dal dibattito è uscita l’esigenza di attivare momenti di confronto tra le diverse reti del movimento bolognese sulle modalità con cui contrastare le varie forme del fascismo, così come oggi si esprimono (dalla recrudescenza degli episodi di squadrismo nero, alle tesi razziste della Lega Nord al manifesto dell’Occidente di Pera). C’è stata un’ampia discussione sulla situazione di Reggio Emilia, dove i partiti dell’Unione hanno usato diverse forme di pressione per ostacolare (nei fatti) il diritto a manifestare dei centri sociali e delle realtà associative dei migranti.
Questo è il comunicato dell’Unione apparso il 28 marzo 2006 sulla Gazzetta di Reggio Reggio Emilia
L’Unione: isolare gli estremisti
Preoccupato documento del centrosinistra che si rivolge anche a Pisanu a proposito dei cortei di domenica a Reggio
«La Lega provoca, non rispondere con la contrapposizione»
Stavolta il documento-appello l’hanno firmato tutti, Verdi compresi. Dai Ds alla Margherita, dall’Italia dei valori alla Rosa nel pugno, dall’Udeur ai Comunisti a Rifondazione, ieri l’Unione si è ritrovata compatta a dire no alla contemporaneità – domenica 2 aprile – delle due manifestazioni: una della Lega Nord, l’altra dei centri sociali. I segretari provinciali del centrosinistra hanno espresso all’unisono i propri timori. Con un appello lanciato al ministro Pisanu. A Reggio si stanno organizzando due diverse manifestazioni per il 2 aprile: la Lega Nord da una parte e i centri sociali (tra cui quello reggiano di Aq16) dall’altra. I partiti dell’Unione esprimono forte preoccupazione per i possibili sviluppi legati alla contemporaneità delle due manifestazioni. La grave provocazione della Lega Nord potrebbe ingenerare un clima di tensione e scontro estraneo alla città; al tempo stesso la risposta non può essere legata alla semplice contrapposizione alla manifestazione stessa.Affermiamo anzi che la giusta risposta stia nell’isolare gli estremismi e nella pratica del confronto e del dialogo basato su principi di legalità, pace e tutela dei diritti e dei doveri di ogni cittadino. A fronte delle preoccupazioni espresse a più voci dalla città chiediamo al ministro degli Interni e alla forze dell’ordine di valutare le modalità più opportune per garantire la sicurezza e l’ordine pubblico in tutta la città affinché a Reggio non si debba assistere ad atti profondamente negativi come quelli visti alcuni giorni orsono a Milano. Reggio è figlia di una lunga e importante esperienza fondante le sue radici nell’antifascismo e nella Resistenza.
E’ proprio intorno a questi elementi fondanti che si è sviluppata la nostra democrazia fatta di libertà che stanno nell’alveo di un equilibrato sistema di diritti e doveri. Valori condivisi come equità, solidarietà e tutela dei diritti del singolo e della intera comunità sono i perni intorno ai quali si è sviluppata la nostra società, anche mediante la definizione di modelli di welfare inclusivo che siano propedeutici ad una crescita in cui tutti possano riconoscere le proprie tutele. Per questi motivi rigettiamo la logica dello scontro e riteniamo che su ogni tematica di rilevanza pubblica si debba mettere in campo una metodologia di discussione libera da ogni atto massimalista. Infine ribadiamo, anche alla luce delle radicalizzazioni comunicative del centrodestra in questi ultimi giorni elettorali, che tutte le forze politiche sono chiamate a garantire una campagna elettorale basata su principi di equità e tranquillità dentro un contesto democratico in cui chiunque possa manifestare le proprie posizioni all’interno di un sistema di regole sulle quali vigilano istituzioni e forze dell’ordine».
Nella giornata di ieri la presidente della Provincia ha convocato diversi rappresentanti delle comunità staniere per fare pressione affinché non ci fosse la partecipazione dei migranti alla manifestazione promossa dal Centro Sociale AQ 16. Dopo diversi divieti o tentativi di spostare il luogo della manifestazione in aree molto periferiche di Reggio Emilia (tipo il campo volo), ieri è stato autorizzato un corteo dalla Stazione alla piazzale dove c’è la sede del centro sociale.
La decisione dell’assemblea di ieri sera al TPO è di dare l’adesione alla manifestazione del 2 aprile. La partenza per Reggio Emilia è prevista per domenica mattina alle 10,45 dalla Stazione di Bologna.
Per quanto riguarda il comizio di Alternativa Sociale (autorizzato in una piazza di Cicogna di San Lazzaro, per sabato 1 aprile, alle ore 20), l’assemblea di ieri sera al TPO ha deciso di partecipare al presidio, promosso dal circolo di Rifondazione di San Lazzaro, alle ore 17 di domani in Piazza Bracci (dedicata a un partigiano di 18 anni ucciso dai nazifascisti).
Per informazione alleghiamo la presa di posizione dell’Unione di San Lazzaro:
I cittadini di San Lazzaro, in provincia di lasceranno nel maggior isolamento possibile chi ancora oggi si richiama ad un periodo buio della storia del nostro Paese, quello fascista, riscattato solo con il sacrificio di quanti, come Luciano Bracci, nella Lotta di Liberazione, hanno dato la vita per restituire l’Italia alla liberta’ ed alla democrazia.
I partiti dell’Unione di San Lazzaro prevedono un’iniziativa solitaria per Alternativa sociale che domani, proprio nel Comune alle porte di Bologna, ha in programma un comizio (autorizzato nella localita’ della “Cicogna”).
I partiti dell’Unione lodano l’approccio del sindaco, Marco Macciantelli, e dalla Giunta di San Lazzaro, alla richiesta di As (“Assolutamente corretto ed ha interpretato al meglio i diffusi sentimenti della nostra comunita’, aperta e solidale, ma saldamente radicata nei valori della Costituzione democratica ed antifascista”) e si augurano ora che non ci siano incidenti. I partiti dell’Unione auspicano che ogni manifestazione politica in programma nel nostro Comune in questa campagna elettorale possa svolgersi nel pieno rispetto delle norme, delle determinazioni assunte dalle autorita’ competenti, e della convivenza civile e democratica. Siamo certi che tutti i cittadini di San Lazzaro, forti della propria tradizionale compostezza, non raccoglieranno eventuali provocazioni. La scelta di negare ad As piazza Bracci e’ coerente con queste radici e con questa cultura democratica, ben lontane da quella di chi, al contrario, ha voluto, in questi anni ed in particolare nelle ultime settimane, dare ruolo politico a forze che si riconoscono esplicitamente nell’ideologia e nella pratica proprie del regime fascista”.
Per quanto riguarda il comizio della Fiamma Tricolore, richiesto per lunedì 3 aprile per Piazza San Francesco, dopo la riunione del Comitato per l’Ordine Pubblico, l’autorizzazione è stata data per Piazza della Pace, dalle 17,30 alle 20,30.
L’assemblea di ieri sera al TPO ha deciso di indire un presidio, per le ore 17, in Piazza Nettuno, verificando sulla piazza le condizioni di dar vita, successivamente, a un breve corteo dal sacrario dei caduti al Piazza San Francesco.
Per informazione, nella giornata di oggi, si appresa la decisione dei
sindacati CGIL, CISL delle ACLI e dell’ARCI di indire per lunedì 3 aprile, alle ore 16 un presidio in Piazza Nettuno dal titolo “Parole e musiche a difesa della Costituzione, per la libertà ”.
Questo è il testo del volantino di convocazione:
Nel dibattito politico di queste settimane è emerso di nuovo il tema della legittimità di posizioni politiche, che si richiamano esplicitamente alla storia, alle ideologie ed alle pratiche del fascismo. Abbiamo apprezzato la coerenza e la fermezza dei Sindaci di S.Lazzaro e di Bologna, che hanno ribadito la inopportunità di consentire comizi in pubbliche piazze a formazioni politiche, che rivendicano l’eredità del fascismo.
Riteniamo importante, in questi giorni, testimoniare l’adesione delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, dei cittadini tutti ai valori della Costituzione repubblicana, che è la sintesi più alta della Resistenza e della guerra di Liberazione.
Per noi la testimonianza pubblica di adesione ai valori democratici deve avvenire in forma pacifica e creativa.
Per questo invitiamo la cittadinanza a partecipare numerosa
Sempre per informazione, pubblichiamo il testo del comunicato di Tiziano Loreti (segretario del Prc bolognese):
E’ importante che il sindacato abbia preso questa posizione, anche noi saremo in piazza Nettuno. Sullo spostamento del comizio della iamma in periferia, ricordo l’appello che Rifondazione comunista ha lanciato gia’ da giorni alle forze democratiche contro le ideologie neofasciste, che dovrebbero essere vietate tutte le manifastazioni di forze come la Fiamma Tricolore, ma per noi e’ gia’ un risultato che il loro comizio non siafatto in piazza San Francesco.
Anche il coordinatore dei Verdi di Bologna, Carmelo Adagio, ha emesso una nota per gli organi di informazione:
I Verdi di Bologna ritengono lo spostamento dell’annunciato comizio della Fiamma Tricolore “in una zona periferica della citta’ una prima vittoria delle forze democratiche di Bologna e del buon senso. La soluzione migliore sarebbe stata di non autorizzaree il comizio della Fiamma, per permettere una serena ultima settimana di campagna elettorale. Da tempo diciamo che la Fiamma, nel suo richiamarsi apertamente alle ideologie fasciste e razziste, nel suo non riconoscere la realta’ storica della shoah, dello sterminio degli ebrei, non doveva essere ammessa nella competizione politica e non puo’ avere spazio nel dibattito democratico. Da tempo lamentiamo il fatto che il centrodestra, anche nelle sue forze moderate, non ha mosso un dito contro l’alleanza fra la casa delle liberta’ e chi fa apologia del fascismo”. I Verdi inoltre accolgono con favore la presa di posizione “netta e antifascista della societa’ civile bolognese: Cgil, Cisl, Arci e Acli hanno giustamente ricordato la necessita’ di segnare un chiaro rifiuto al ritorno del fascismo nel dibattito democratico”.
Dunque, la settimana di mobilitazione partita sabato scorso con la presenza delle sole reti di movimento e del Prc in Piazza Carducci ha, in primo luogo tolto, per quella giornata, le piazze e le strade della nostra città ai fascisti e, successivamente, ha dato una scrollatina alla assopita realtà bolognese, confutando nella pratica la tesi che il modo migliore per contrastare i fascisti e le loro nefaste ideologie fosse il restare chiusi in casa.
L’isolamento politico dei nazi si è prodotto perché abbiamo dimostrato che l’antifascismo dal basso si può praticare, al di là delle “false paure” di inesistenti strumentalizzazioni e del riapparire della nefasta teoria, riaggiornata ai giorni nostri, degli “opposti estremismi”.
Agli appelli di restare chiusi in casa per “pericolo di scontri tra opposte fazioni” abbiamo risposto con intelligenza, abbiamo dimostrato che l’antifascismo per Bologna è ancora un valore fondamentale.
Per questo abbiamo deciso di esserci ancora nelle piazze, per i prossimi tre giorni, per affermare con nettezza che per i fascisti e i razzisti e la loro squallida ideologia non c’è posto nè ora nè mai.
convocazione CGIL CISL ACLI ARCI
Nel dibattito politico di queste settimane è emerso di nuovo il tema della legittimità di posizioni politiche, che si richiamano esplicitamente alla storia, alle ideologie ed alle pratiche del fascismo. Abbiamo apprezzato la coerenza e la fermezza dei Sindaci di S.Lazzaro e di Bologna, che hanno ribadito la inopportunità di consentire comizi in pubbliche piazze a
formazioni politiche, che rivendicano l’eredità del fascismo.
Riteniamo importante, in questi giorni, testimoniare l’adesione delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, dei cittadini tutti ai valori della Costituzione repubblicana, che è la sintesi più alta della Resistenza e della guerra di Liberazione.
Per noi la testimonianza pubblica di adesione ai valori democratici deve avvenire in forma pacifica e creativa.
Per questo invitiamo la cittadinanza a partecipare numerosa
LUNEDÌ 3 APRILE 2006 PIAZZA NETTUNO
DALLE ORE 16
“Parole e musiche a difesa della Costituzione, per la libertà ”
CGIL CISL ACLI ARCI
Bologna 31 marzo 2006