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19 Giugno 2006
TORRE DEL LAGO. «’Ricchioni andate via da Torre del Lago. Avete rovinato il paese». E poi giù calci. Sono le due di domenica notte quando il paese si scopre razzista. E partorisce la prima aggressione vera e propria contro alcuni – tre almeno – colpevoli di andare a una festa sulla spiaggia. Non era mai successo prima. Finora le polemiche sulla presenza gay a Torre del Lago erano state verbali. E al massimo l’intolleranza (di qualche frangia) si era trasformata nei tafferugli di piazza, al Belvedere, contro uno spettacolo di cabaret omosex. Domenica notte no. Le parole, gli insulti, si sono trasformati in botte. I fattacci – che si trasformeranno in una denuncia – accadono lungo la strada sterrata che dal viale Europa porta alla spiaggia, dove da qualche giorno è stato aperto un locale per l’estate. «Stavo andando alla festa sul mare – racconta Andrea – quando sono saltati fuori tre tipi da dietro la siepe che costeggia la strada. Hanno cominciato a insultarmi e hanno tentato di prendermi a calci. Li ho scansati quasi tutti, meno uno. Allora ho deciso di tornare verso il “Mamma mia” e mi hanno seguito. Qui mi hanno raggiunto. Uno di loro mi ha detto che aveva un figlio e che gli anormali come me rischiavano di rovinarglielo». I «normali» – quelli che vanno in giro a tirare calci agli omosessuali – sono, invece (stando alle descrizioni di chi è stato aggredito) ragazzi tra i 20 e i 25 anni, uno dei quali con un piercing al labbro. E si divertono a insultare gli omosessuali chiamandoli «finocchi di m…a». Oppure li apostrofano dicendo che «starebbero bene solo nei forni». Crematori, si intende. E, all’insegna dei locali, aggiungono: «Vi bruceremo e via feremo chiudere tutti». Uno degli aggressori – dice Alessio De Giorgi, presidente regionale di Arcigay – vantandosi delle sue origini napoletane ha anche minacciato di morte due ragazzi: «La prossima volta faccio venire quelli della Camorra e vi faccio ammazzare». I due ragazzi aggrediti in coppia non vogliono parlare. Non ci riescono. A raccontare l’episodio è Giovanni che si trovava a poche decine di metri quando è avvenuta l’aggressione. «I due ragazzi gay – ricorda – stavano lasciando la spiaggia, intorno all’una di notte, dopo essere stati alla festa di Giordano. Gli altri due, che si sono dichiarati torrelaghesi, stavano arrivando da viale Europa. Come li hanno incrociati, hanno cominciato a urlare: “Finocchi di m… andate a casa vostra”. E insulti anche peggiori. Un gay ha reagito: ha replicato a uno dei due ragazzi di starsene a casa sua se non gli piaceva l’ambiente o la situazione. Così sono volate le botte». Non contenti i due aggressori sono anche andati al Mamma mia e al Boca Chica a infastidire i gay. «Uno dei due – riprende Giovanni – ha anche detto che sarebbe ritornato con i suoi amici con la pistola». Invece con la pistola non è tornato, ma i ragazzi aggrediti annunciano lo stesso una denuncia. «E se ci sarà un processo – garantisce De Giorgi – Arcigay si costituirà parte civile. Siamo preoccupati perché non erano mai successe aggressioni ai gay a Torre del Lago. Noi da tempo puntiamo sull’integrazione perché non ci va di sentirci chiusi nel ghetto di viale Europa. Ma vogliamo anche avere un posto dove poter stare tranquilli, senza rischiare di essere picchiati. Come avviene, invece, quando si mischia gente diversa fra la quale si nasconde chi vuole sballare a tutti i costi. Uno degli aggressori era ubriaco». Ma neppure questo basta a giustificarlo.
Parla il sindaco – Condanna per il fatto razzista
VIAREGGIO. «Sono molto colpito dalla gravità di questa notizia, che apprendo dal Tirreno. Mi aspetto, comunque, che all’aggressione segua una reazione democratica». Così parla il sindaco Marco Marcucci stupito che a Torre del Lago alcuni gay siano stati aggrediti, insultati e presi a botte. «Questo episodio – prosegue Marcucci (che ieri pomeriggio ha fatto interessare alla questione l’assessore alla cultura, Cristina Boncompagni) – è assai più grave di una delle risse di cui sono stato informato in passato. È assai più grave perché in questo caso la violenza è stata scatenata da motivazioni razziste. Ma davanti a questi fatti, mi aspetto da tutti una reazione democratica. La stessa reazione che questa aggressione suscita in me. Comunque farò in modo di mettermi in contatto quanto prima con le persone coinvolte in questa vicenda».
Da La Nazione:
TORRE DEL LAGO
Aggressione “fascista” in un locale gay
Un gruppetto di napoletani ha insultato pesantemente i gestori, “intonando” canti fascisti. Il cuoco è stato preso a calci e pugni
Torre del Lago (Lucca), 19 giugno 2006 – Aggressione di stampo fascista nel locale gay ‘Mama mia’ di Torre del Lago. Un gruppo di ragazzi dal forte accento napoletano hanno brutalmente insultato i gestori, impegnati nelle pulizie prima della chiusura, dopo avere intonato canzoni fasciste.
I buttafuori sono riusciti ad allontanare il gruppetto, uno di loro però si è staccato dalla compagnia, è entrato nel locale e, dopo aver tramortito il cuoco con un pugno sul volto, l’ha preso a calci ed è fuggito.
Trasportato all’ ospedale, il ragazzo ha riportato ecchimosi al torace. I medici hanno suturato la ferita al volto con cinque punti.
‘’E’ un atto gravissimo – ha detto Alessio De Giorgi, ex presidente dell’ Arcigay Toscana -. Eppure dalla famosa aggressione del ‘99 sul lago (quando ci fu una vera e propria rivolta antigay) non c’erano più stati episodi di intolleranza.
Da Babilonia
Aggressione omofoba al Mama Mia
19 giugno 2006
E’ successo mentre il locale stava chiudendo e i ragazzi erano intenti alle pulizie del locale più gayfriendly della Versilia, il Mama Mia di Torre del Lago (Lucca). Un gruppetto di giovani è passato davanti al locale di Alessio De Giorgi e Christian Panicucci intonando vecchie canzoni fasciste e insultando i presenti.
Poteva accadere qualcosa di più grave se in quel momento non fossero stati presenti i ragazzi che si occupano della sicurezza del locale e dei clienti. Tuttavia, uno dei facinorosi è riuscito ad entrare e picchiare selvaggiamente il cuoco del locale che è dovuto ricorrere alle cure dei medici.
«E’ stata una vera e propria aggressione di stampo fascista, surrogata dalle dichiarazioni di alcuni rappresentanti delle istituzioni di Torre del Lago che giorni fa hanno ancora una volta inveito contro la comunità gay».
Ad Alessio De Giorgi e a tutto lo staff del “Mama Mia”, va la solidarietà di tutta la nostra redazione, sperando che eventi del genere non abbiano più a ripetersi, grazie anche ad una politica che insegni ai propri cittadini il gusto della tolleranza e dell’antidiscriminazione.
La redazione di Babilonia
Fermati gli aggressori di Torre del Lago
di Gay.it
Venerdì 30 Giugno 2006
Un gruppo di cinque ragazzi aveva picchiato il cuoco del Mamamia di Torre del lago. Uno di loro, il capobanda, ha molti precedenti penali e, come suoneria del cellulare, “Faccetta nera”.
Era tarda serata, il Mamamia stava chiudendo e i clienti stavano rientrando ormai a casa quando il cuoco del locale è stato aggredito e insultato da un gruppo di cinque ragazzi. L’episodio ridsale a domenica 18 giugno e oggi i reponsabili sono stati tutti individuati e fermati soprattutto grazie alla collaborazione dei testimoni che erano rimasti al Mamamia al momento del raid. In una conferenza stampa organizzata al Commissariato di Viareggio sono stati forniti particolari sui componenti del branco. Il maggior responsabile, F.A. di 22 anni, era già noto alle forze dell’ordine pre reati vari: dall’ aggressione e vilipendio a pubblico ufficiale alla violenza personale, e in un caso era addirittura scappato dopo aver procurato un incidente stradale in preda all’alcool.
Il fatto che lo stesso F.A. avesse come suoneria del proprio cellulare l’inno fascista “Faccetta nera”, ha fatto scattare l’ipotesi della matrice politica anche se, dai primi accertamenti, nessuno di loro sembra essere iscritto a partiti politici. La violenza, anche se non strutturata dal punto di vista politico, deve suscitare dubbi circa il pericolo che i gesti come quello avvenuto a Catania in occasione del Gay Pride cittadino possano essere emulati soprattutto dai giovani. “100 forzanovisti hanno bloccato il Gay Pride cittadino nella centralissima Via Etnea. Il corteo dei pervertiti si legge sul sito di Forza Nuova è stato bloccato per circa due ore e non ha potuto muoversi nonstante l’imponente schieramento di Polizia. Alla presenza di giornali e televisioni i responsabili forzanovisti hanno spiegato che anche in Italia è arrivato il vento dell’ est e che da oggi in poi queste carnevalate avranno vita difficile. Ricordiamo che in alcuni paesi dell’ est europeo i gay pride sono stati proibiti dalle autorità o impediti da folle inferocite”.
(DN)