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COMUNICATO STAMPA
Catania Pride 2006: a 37 anni dalla rivolta di Stonewall… Forza Nuova e Forze dell’Ordine sfilano insieme!
Sono passati quasi quarant’anni dalla rivolta esplosa nella notte tra il 27 e il 28 giugno 1969 a New York quando trans, lesbiche e gay si ribellarono all’ennesima irruzione della polizia all’interno dello Stonewall Inn.
Ma ieri, 28 giugno, chi si trovava a Catania per festeggiare con una manifestazione la giornata del Pride ha subito l’ennesimo atto di violenza e oppressione: gli squadristi di Forza Nuova, armati di spranghe, con la complicità delle forze dell’ordine hanno interrotto il corteo del Pride e hanno sflilato urlando slogan omofobici.
Stonewall ha segnato un punto di non ritorno: quella volta la polizia non ebbe la meglio e la rivolta proseguì nei giorni successivi, crescendo d’intensità e coinvolgendo altri settori di movimento.
Ogni anno nelle principali città di tutto il mondo quella data fatidica viene ricordata da migliaia e migliaia di persone che scendono in strada a manifestare per i diritti delle minoranze lesbiche, gay e trans. E’ la giornata dell’orgoglio – in inglese: Pride – e della visibilità che hanno preso il posto della vergogna e del nascondimento: ricordare Stonewall significa, innanzitutto, questo, ma significa anche denunciare pubblicamente il permanere di una cultura omofobica e transfobica nei vari Paesi.
Non deve più essere lasciata alcuna agibilità politica a chi cerca di ripristinare un clima da regime fascista minacciando la vita e la libertà di tutti coloro che non si lasciano asservire all’ordine clerico-fascista che destre e gerarchie Vaticane mirano a restaurare.
Deve essere negata con tutti i mezzi necessari ogni visibilita’ pubblica ai gruppi neofascisti e neonazisti, autori di continue minacce e violenze e che violano costantemente i principi antifascisti affermati anche nella Costituzione.
La violenza squadrista va fermata. E vanno fermati tutti i mandanti.
FROCE/I SEMPRE, FASCISTI MAI!
Esperienze: il Gay Pride di Catania.
Leggendo l’articolo sul “Pride” romano, non posso fare a meno di scrivere qualche considerazione riguardante la manifestazione del Gay Pride catanese svoltasi ieri pomeriggio a Catania. Innanzitutto vorrei sottolineare che la sfilata/corteo (street parade sarebbe il nome più adeguato) che si è andato snodando ieri pomeriggio lungo Via Etnea, ha visto la partecipazione di qualche centinaio di persone. Promotore dell’iniziativa l’Open Mind di Catania, al quale si sono accodati partiti e associazioni di sinistra, nonchè simpatizzanti dei diritti omosessuali come il sottoscritto.
Il corteo è partito da Piazza Cavour verso le 18, e ha percorso la principale arteria cittadina per tutto il piomeriggio. Tra canti, balli, Raffaella Carrà e Donatella Rettore, c’è stata anche l’opportunità per parlare di PACS, coppie di fatto, ostruzionismo cattolico e politica “zapaterista” riguardante le coppie omosessuali.
Tutto sembrava svolgersi in tranquillità ed allegria, come del resto nello spirito di ogni “Pride” al quale abbia partecipato. Ad un certo punto il corteo, all’altezza del Palazzo delle Poste, ha subito un brusco rallentamento. Purtroppo, e del resto a Catania non è affatto una novità, un manipolo di naziskin e neofascisti ha bloccato la Via Etnea all’altezza della Rinascente.
Bandiere tricolori, bandiere di Forza Nuova, striscioni e volantini francamente deliranti (uno di questi considerava l’omosessualità come una perversa malattia da curare e non da ostentare…). Cosa ancora più inquietante, è che c’erano persone che brandivano bastoni e manganelli (a tesimonianza si vedano le foto sul sito www.forzanuova.org, o il servizio fatto da Teletna).
Tutto questo davanti ad un piccolo gruppo di poliziotti in tenuta antisommossa, e davanti agli ispettori della Digos che, anzichè sciogliere una manifestazione (tra l’altro non autorizzata) dalle parole e dalle intenzioni decisamente minacciose e violente, hanno permesso a questi personaggi, espressione della più bassa bestialità e della mortificazione dell’intelletto umano, di scandire i loro slogan deliranti e di ammorbare con la loro presenza una pacifica manifestazione rivendicante pari diritti e pari dignità.
Questo tragico e vergognoso siparietto è durato per circa un’ora e trenta; senza cadere nella squallida provocazione i manifestanti si sono limitati a scandire slogan antifascisti aspettando che le forze dell’ordine (?) risolvessero la vicenda. Il il corteo, dopo questa spiacevole interruzione, ha ripreso a camminare, a ballare, a rivendicare. Tutto questo fino a Piazza Duomo, dove sono stati fatti degli interventi al microfono (in particolare quello della “combattiva” Sara Crescimone dell’Open Mind).
La festa vera e propria si è svolta nel suggestivo scenario dell’arena del Centro sociale Experia, a concludere degnamente la settimana del “Pride”, che ha visto tra l’altro alcuni eventi culturali (come dibattiti e presentazione di libri) presso la libreria Gramigna in Via S. Anna a Catania.
Ancora una volta, però, abbiamo dovuto assistere impotenti all’ostentazione violenta e aggressiva di intolleranza, da parte di alcuni movimenti “politici” che annoverano tra le proprie fila picchiatori e “animatori” delle curve catanesi. Armati di spranghe e bastoni, indisturbati, quando non palesemente aiutati dalle forze dell’ordine (?), questi brutti ceffi, capitanati dal segretario regionale Giuseppe Bonanno Conti (tra l’altro gestore del Marlene Pub in Via Coppola), hanno dimostrato che a Catania possono permettersi questo e altro…..(tra l’altro con il benestare degli “ex” camerati di Alleanza Nazionale).
Ad ulteriore dimostrazione del fanatismo e della bestialità di questi soggetti, invito tutti alla lettura dei comunicati che Forza Nuova (nazionale e catanese) ha emesso in merito alla vicenda di ieri pomeriggio. www.forzanuova.org; www.forzanuovacatania.org.
Saluti antifascisti.
azioni_fasciste