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Finisce così la “disavventura” di uno skinhead fiero di essere fascista capogruppo della lista civica del sindaco di Verona Flavio Tosi – che il 21 Luglio era stato eletto dalla maggioranza di centrodestra a rappresentare il comune all’assemblea dei soci dell’Istituto veronese per la storia della Resistenza.
Resta però come socia all’assemblea dell’Istituto la sua collega Lucia Cametti (An), sempre designata dalla maggioranza, che, appena eletta, aveva manifestato il desiderio di riscrivere la storia e commemorare, magari il 25 aprile, anche i ragazzi di Salò. A lei ha pensato Alberto Giorgetti, deputato e coordinatore regionale di An per il Veneto, che in una nota l’ha invitata a rientrare nello spirito di Fiuggi: «La posizione della Cametti – puntualizza Graziano Perini, capogruppo del Pdci in consiglio comunale, terzo socio eletto dalla minoranza all’assemblea dell’Istituto storico – non sta nelle logiche di An ma in quella di Massimo Mariotti (capogruppo del partito di Fini in consiglio comunale, fu assessore nella giunta Sironi e promotore dei concerti nazirock, ndr) che fa riferimento all’area sociale del partito».
L’elezione dei due esponenti della destra – Miglioranzi della Fiamma, ex Veneto Front Skinhead e membro della naziband Gesta Bellica, e Cametti, nota in città per la sua maglietta «Dio, Patria, Famiglia, Onore» – aveva scatenato un putiferio, fino all’intervento di Oscar Luigi Scalfaro, presidente nazionale degli Istituti storici per la Resistenza, pronto a chiedere all’Anpi di organizzare a Verona una manifestazione nazionale antifascista.
Fonte: Er Risvejo
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