pubblicato il 4.02.20
Anzola dell'Emilia, nel Giorno della Memoria distrutte le targhe di due antifascisti ·
Ricordavano Adelmo Franceschini, internato a Barsdof e instancabile testimone, e la partigiana Gabriella Degli Esposti, seviziata e trucidata dai tedeschi. Comparse anche svastiche e croci celtiche in un sottopasso. Il Comune del Bolognese: "Atto grave, siamo preoccupati". A Guastalla, nel Reggiano, danneggiata pietra d'inciampo
29 gennaio 2020
BOLOGNA - Segnali preoccupanti, come sottolinea il Comune di Anzola, che arrivano a ridosso del Giorno della Memoria: ad Anzola dell'Emilia, Comune nell'hinterland di Bologna, in cui quasi tutte le strade del centro sono intitolate a partigiani, sono state vandalizzate le targhe collocate nel parco Fantazzini dedicate alla memoria di Adelmo Franceschini e Gabriella degli Esposti, due convinti antifascisti: lui internato in un campo di concentramento, una vita spesa per raccontare l'orrore di cui è stato testimone; lei giovane donna partigiana, medaglia d'oro al valor militare alla memoria. Se non bastasse, questa mattina sono comparse anche delle svastichee delle croci celtiche, con riferimenti ad Anna Frank, in un sottopasso della frazione di Lavino di Mezzo.
Le targhe sono state distrutte "nel Giorno della Memoria", conferma l'assessore Danilo Zacchiroli. Non vi è alcun dubbio che si sia trattato di un gesto intenzionale e non di un evento accidentale. "Se sia una stupida bravata o uno sfregio alla memoria di Franceschini e Degli Esposti, non abbiamo modo di valutarlo. E' in ogni caso un episodio grave e ancora più grave se compiuto con coscienza". Un atto vandalico "non isolato", un segnale "preoccupante visto quello che è accaduto di recente a Bologna e nel resto d'Italia", sottolinea Zacchiroli precisando che le targhe saranno ripristinate in brevissimo tempo e che durante il Consiglio comunale del 3 febbraio sarà conferita la cittadinanza onoraria a Liliana Segre.
L'episodio viene denunciato anche dall'Istituto comprensivo di Anzola dell'Emilia (le targhe erano collocate davanti alla scuola media) in un messaggio indirizzato alle famiglie: "La scuola si sente profondamente ferita e condanna aspramente l'ignoranza e la brutalità di atti inqualificabili. Si invitano docenti, genitori e alunni a vigiliare - segnalando movimenti sospetti - e custodire i luoghi della nostra memoria". Le targhe, ricorda l'istituto, erano state collocate dagli alunni delle classi terze in occasione del 5 dicembre, anniversario del rastrellamento di Anzola.
Parla di "segnali inquietanti" anche la presidente della sezione locale dell'Anpi, Lisa Franco. "Pur non potendo essere certi che dietro al gesto si nasconda un'intenzionalità politica, siamo fermi nel condannare l'episodio non solo per chi erano Gabriella e Adelmo, soprattutto per questa comunità, ma anche per la mancanza di consapevolezza e senso civico. L'associazione ringrazia la scuola di Anzola per aver sensibilizzato le famiglie perché è anche dai banchi di scuola che si può recuperare anche il senso del bene comune". L'Anpi di Anzola scrive sulla sua pagina Facebook: "Occorre che tutti ci impegniamo perché non si lasci spazio all'odio e alla stupidità, perché si difendano i pilastri democratici del nostro vivere insieme e del nostro Paese, perché ogni comunità valorizzi la memoria dei suoi simboli. Tutti i giorni".
Chi erano Franceschini e Degli Esposti
Gabriella Degli Esposti è morta il 17 dicembre 1944 a 32 anni: la sua fine orrenda è l'esempio dell'odio nazifascista che non si è fermato di fronte a nulla. Partigiana e antifascista, ha combattuto col nome di battaglia di Balella. Nata a Calcara, a un paio di km da Anzola, dopo l'Armistizio trasformò la sua casa nella base della Quarta zona della Resistenza, partecipò ad azioni di sabotaggio e contribuì all'organizzazione dei primi Gruppi di difesa della donna. Fu catturata durante un rastrellamento il 13 dicembre '44; nonostante fosse incinta del suo terzo figlio fu torturata, seviziata senza pietà e poi fucilata sul greto del Panaro, nel Modenese. Il suo coraggio anche di fronte alla morte spinse molte donne a unirsi alla Resistenza.
Adelmo Franceschini è morto il 26 luglio 2017, a 92 anni. Una figura cui diverse generazioni di anzolesi sono legate: i più grandi lo hanno conosciuto come sindaco del Comune, i giovanissimi invece lo hanno ospitato nelle classi in cui entrava sempre molto volentieri, per raccontare l'orrore di cui era stato testimone nell'Italia schiacciata dal nazifascismo e nel campo di concentramento di Barsdof, in cui era stato internato. Amico dell'Anpi, conosciutissimo il tutto il territorio bolognese, impegnato anche in altre zone d'Italia: ovunque fosse chiamato, andava per dare testimonianza. "Gli onesti non devono tacere", ha ripetuto per settant'anni.
A Guastalla danneggiata pietra d'inciampo
La preoccupazione del Comune di Anzola è ben fondata. A un'ottantina di km di distanza, a Guastalla, Bassa reggiana, è stata danneggiata la pietra d'inciampo che ricordava Aldo Munari, morto in un campo di sterminio: lo denuncia la prima cittadina Camilla Verona. Anche in questo caso, è successo in concomitanza con la Giornata della Memoria. La pietra d'inciampo, opera dell'artista berlinese Gunter Demnig, fu posata nel 2018 "nella campagna della frazione di San Rocco, nel luogo dove un tempo sorgeva il casolare agricolo in cui lavorava la famiglia Munari. L’amministrazione guastallese ha già provveduto alla sua sostituzione, ordinando un nuovo manufatto all’artista tedesco", che sarà riposizionata entro il prossimo 25 aprile, 75° anniversario della Liberazione.
https://bologna.repubblica.it/cronaca/2020/01/29/news/anzola_dell_emilia_nel_giorno_della_memoria_distrutte_le_targhe_dedicate_a_due_antifascisti-247061957/
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