pubblicato il 27.10.21
Forza Nuova, il Parlamento rinuncia allo scioglimento per tutelare il governo ·
Scioglimento di Forza Nuova, l’occasione persa dal Parlamento
21/10/2021
Dopo l’assalto alla Cgil, il Senato ha approvato una mozione sul tema dello scioglimento di Forza Nuova. Il testo della mozione del centrosinistra, però, appare molto ammorbidito rispetto alle dichiarazioni indignate seguite all’irruzione dei neofascisti nella sede del sindacato. In particolare, i senatori chiedono al governo di «valutare le modalità per dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e alla conseguente normativa vigente». In altre parole, non si chiede di procedere allo scioglimento ma di valutare se sia possibile, demandando all’esecutivo la decisione.
Un documento analogo dovrebbe essere votato oggi alla Camera e il testo ricalca quello approvato a Palazzo Madama.
Singolare anche la posizione del centrodestra, che fin dal principio è stata ambigua. Se la leader di Fratelli d’Italia affermò di non conoscere la matrice dell’atto, i suoi colleghi al Senato hanno presentato un testo che non fa nemmeno esplicito riferimento al neofascismo, ma ripropone la teoria degli opposti estremismi.
Forza Nuova, il Parlamento rinuncia allo scioglimento per tutelare il governo
«Quanto accaduto al Senato ieri è un’occasione persa», afferma lo storico Luca Alessandrini che abbiamo interpellato per commentare la vicenda. Alessandrini ai nostri microfoni ricostruisce la storia della legge Scelba che dà attuazione alla XII disposizione transitoria e finale della Costituzione, la sua applicazione altalenante nel corso della storia repubblicana, fino alla goccia che ha fatto traboccare il vaso due sabati fa a Roma.
In particolare, la scelta delle forze di centrosinistra attualmente in Parlamento sembra essere orientata alla salvaguardia della pace interna al governo Draghi, mentre la necessità di un atto come lo scioglimento dei movimenti neofascisti italiani oggi sarebbe stata impellente, anche in riferimento alle contiguità con la destra parlamentare sovranista.
In termini generali bisogna dire che in Italia, in ottemperanza alla dodicesima disposizione della Costituzione che prevede il divieto di ricostituzione del partito fascista, è stata promulgata nel 1952 la Legge Scelba, notate bene: un Ministro degli Interni noto per essere particolarmente antipopolare e anti operaio ma che era antifascista. Apparteneva alla corrente conservatrice della Democrazia cristiana, ma era antifascista. Promulga questa legge che deve dare applicazione alla dodicesima disposizione della Costituzione.
Questa legge è stata applicata molto poco negli anni della Repubblica.
Prima di tutto la nostra Repubblica ha tollerato che un partito neofascista ci fosse: il Movimento Sociale Italiano, che si chiama così proprio perché si ispira alla Repubblica Sociale Italiana; l'ultima fase e la più tragica, la più violenta ideologicamente fase della storia del fascismo italiano. Fondato dai reduci del fascismo, sopravvissuti, tutti condannati a morte in contumacia dal Comitato di Liberazione Nazionale e poi con l'amnistia tornati in libertà e che hanno potuto dare vita a questo partito.
Questo partito è sempre stato tollerato nonostante fosse dichiaratamente neofascista - seppure con tutte le cautele del caso, naturalmente, ma le prove sono state innumerevoli, le manifestazioni sono state innumerevoli. Un partito che aveva delle costole, che si staccavano, che rientravano, che arrivavano fino al terrorismo nero. Si è deciso di non fare niente sulla base di un ragionamento politico fatto dai grandi partiti democratici:
"almeno sappiamo che i fascisti sono lì. È una piccola percentuale isolata", si parlava di partiti dell'arco costituzionale dal quale era escluso il Movimento sociale italiano. Per cui questo partito che col 5 o 6% di voti, raramente di più (alle politiche del 1972) spesso di meno, era, diciamo, una nicchia tollerata, un contenitore in cui gli irriducibili venivano tenuti in un qualche modo in osservazione.
Questo gioco si rompe con la strategia della tensione, col terrorismo nero, con l'assalto neofascista a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta. E quindi ci sono iniziative più forti sia dal basso sia dal punto di vista dell'intervento della magistratura, che scioglie prima Ordine Nuovo, una costola dell'Msi, fondata da uno dei capi dell'Msi, del movimento sociale italiano, Pino Rauti, che era diventata una organizzazione violenta e terrorista, e viene sciolta poi Avanguardia Nazionale.
Nel frattempo, ci sono processi per cui, per esempio - siamo a Bologna - a Bologna nel 1975 dopo una lunga inchiesta, l'intero vertice del Movimento sociale italiano viene condannato a pene non alte ma fortemente significative dal punto di vista simbolico allora: tre anni, due anni e mezzo, tutto il gruppo dirigente, per tentata ricostituzione del partito nazionale fascista, in ottemperanza alla Legge Scelba. Un partito, il Msi bolognese, letteralmente decapitato.
Questa è la storia che abbiamo alle spalle. Una storia in cui la politica denunciava, controllava, condannava, ma l'azione di scioglimento è stata affidata alla magistratura. Magistratura che ha pagato duramente, perché il giudice che ha sciolto Ordine Nuovo, il giudice Occorsio, è stato poi ucciso dai terroristi neri.
Si dice: "Se si sciolgono queste formazioni poi rinascono in chissà quale forma.
E' vero: Ordine Nuovo è rinato come movimento clandestino col nome di Ordine Nero e ha prodotto gran parte del terrorismo nero italiano. Ma era clandestino e non più alla luce del sole. E ciò che conta è il piano simbolico.
E allora veniamo agli ultimi 10 giorni...
Noi sappiamo che oggi in Italia il neofascismo non è un problema dal punto di vista quantitativo. Ma è un problema dal punto di vista qualitativo, perché' interloquisce, usiamo un termine morbido e freddo, con invece quella grande destra che definiamo populista, sovranista, ultranazionalista, illiberale e in un qualche modo in tutta Europa è la rappresentazione della crisi della democrazia. Una crisi molto pericolosa, perché' questi movimenti e questi partiti hanno una grande forza. Addirittura, sono dominanti per esempio in Ungheria e in Polonia.
In Italia, a questi movimenti e partiti, ovviamente mi riferisco alla Lega e a Fratelli d'Italia, fanno riferimento oltre un terzo degli elettori italiani. Ora, il problema non sono quello zero virgola per cento dei neofascisti e neonazisti autoproclamantisi tali, ma il problema è come questi possano essere un piccolo serbatoio ideologico e di manovalanza che può interagire con la provocatoria, continua aggressione alla democrazia da parte dei grandi partiti sovranisti.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso (di gocce ce ne son state molte negli ultimi anni), ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l'assalto alla Cgil, perché ha un significato simbolico enorme. È esattamente l'evocazione 100 anni dopo di ciò che faceva lo squadrismo fascista.
Permettetemi una digressione:
Il fascismo nasce come movimento dei Fasci di Combattimento nel 1919 e ha poca fortuna. Nell'estate del 1920 decide per la violenza. Ora, non la violenza normale, a quell'epoca tutte le forze politiche usavano più o meno la violenza, ma decide di usare una violenza come forma strutturata della propria ideologia e della propria attività politica.
Le squadre fasciste non sono gruppi di ragazzi che vogliono menar le mani.
Le squadre fasciste nel 1920-21-22 sono gruppi di persone in uniforme militare, con armi da guerra che uccidono o eseguono violenze estreme contro tutte le forme di democrazia, i socialisti, i comunisti, i cattolici i preti, addirittura i liberali. Contro tutti quelli che fanno riferimento a idee democratiche. E la rappresentazione simbolica di questa violenza è data dagli incendi dalle devastazioni dagli assalti delle Camere del lavoro e delle redazioni dei giornali. Quindi è veramente una goccia che fa traboccare il vaso l'assalto alla Cgil di Roma con la devastazione dei locali, con l'ostentazione di questa devastazione.
Tra l'altro era una manifestazione contro la carta verde e contro i vaccini e si è trasformata in un assalto alla Cgil. Tra l'altro, la Cgil era abbastanza dubbiosa sulla carta verde per quel che riguarda i lavoratori.
Quindi non sarebbe stato il nemico numero uno.
E' stata una scelta con un significato simbolico inequivocabile.
Quello del Fascismo
Quindi di fronte a un fatto del genere la richiesta di messa fuorilegge di Forza nuova doveva essere automatica.
Ora i partiti di sinistra e di centrosinistra lo dichiarano, la Cgil lo richiede con viva forza, lo chiede con viva forza una manifestazione di massa come da tempo non se ne vedevano a Roma, poi però in Senato si decide per una mozione molto blanda che rimanda ogni decisione al governo.
La legge Scelba dice che si può applicare la dodicesima disposizione, cioè si può sciogliere una formazione politica perché fascista, ad opera della magistratura o ad opera del governo in casi di urgenza. Il governo, ovviamente, di fronte a un fatto così importante, avrebbe bisogno di un pronunciamento del Parlamento.
Il Parlamento ha rinunciato a farlo.
Questo è ciò che è accaduto.
Quindi implicitamente si rimanda la questione alla magistratura.
Ma la magistratura sta lavorando?
Più esattamente: la magistratura sta lavorando sulle violenze alla Cgil, ma sta lavorando sulle ipotesi di reato "Ricostituzione del Partito nazionale fascista"?
Chi deve sollecitare la magistratura in questa direzione se non lo fa il governo, se non lo fa il Parlamento di fronte a un fatto così importante?
Mi spiego:
È di una gravità estrema in una democrazia, sciogliere una forza politica. È di una gravità estrema.
Quindi occorre una assunzione di responsabilità fortissima e occorre una consapevolezza estremamente chiara del fatto che Forza Nuova è una forza fascista, pericolosa per la democrazia, che tende a ricostituire il partito fascista, nelle forme ideologiche e nelle forme di pratica della violenza, che sono state definitivamente condannate dalla Costituzione.
Perché questo è accaduto? Probabilmente perché' il governo Draghi è un governo che non vuole strappi, né con il paese né al proprio interno. E quindi le forze di centrosinistra che sostengono questo governo con particolare convinzione rinunciano a portare avanti questa battaglia per non aprire nuovi fronti di tensione.
In più abbiamo in Parlamento un centrodestra - che in parte sostiene il governo - che è indisponibile a questo tipo di scelta.
Sarebbero stati sufficienti i voti del centrosinistra, ma il centrodestra che concorre a questo “governo di tutti” in un qualche modo sarebbe stato insoddisfatto quindi si è preferito non turbare questo ordine.
È tornata in voga la retorica degli "opposti estremismi". Era stata inventata dalla Democrazia Cristiana negli anni Sessanta e Settanta, e oggi l'abbiamo risentita. L'abbiamo risentita però ad opera della destra.
Una destra che tira il sasso e nasconde la mano.
Da una parte accetta tutte le contiguità possibili immaginabili con Forza nuova, e dall'altra parte, quando Forza nuova compie delle provocazioni particolarmente importanti, nasconde la mano dicendo che ogni violenza è da condannare, ma d’altra parte son da condannare anche le violenze dei noTav dei centri sociali. Che è da condannare il fascismo ma è da condannare anche il comunismo. Che è da condannare la Shoah ma sono da condannare anche i gulag di Stalin, eccetera, eccetera.
Questa è una storia che abbiamo già sentito. Proprio per questo oggi una democrazia non dovrebbe farsi schiacciare in questo angolo, perché' non porta da nessuna parte, perché' è antistorico, è soltanto un basso espediente politico moderato conservatore, non vedo cosa centri questo con la sinistra. Ma non perché' la sinistra debba difendere un centro sociale che ha avuto occasionalmente una manifestazione violenta in piazza. Non centra niente questo discorso.
Quello che conta è che le cose vanno chiamate col loro nome. Il fascismo ha una storia e ha delle caratteristiche riconoscibili. Questo è il punto all'ordine del giorno.
In questo momento è il punto all'ordine del giorno, molto importante perché' il neofascismo italiano ha passato il segno da una parte, e dall'altra parte perché' il neofascismo italiano ammicca e collabora dall'esterno con il sovranismo italiano ed europeo.
Allora occorre che una sinistra responsabile riaffermi i principi della democrazia costituzionale.
Quindi io considero ciò che è accaduto ieri al Senato come un'occasione persa e come un fatto grave. Era l'occasione in cui bisognava mettere un punto fermo. Affermare con viva forza l'idea di democrazia costituzionale.
https://www.radiocittafujiko.it/scioglimento-di-forza-nuova-loccasione-persa-dal-parlamento/
documentazione
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